Quali sono le cause dell’ipertensione?
È difficile stabilire la natura dell’ipertensione. Più che altro si tende a considerare un insieme di fattori cosiddetti predisponenti, che possono portare a un aumento della pressione sanguigna nelle arterie.
L’ipertensione, nello specifico,può essere causata da fattori genetici o fisiologici (per esempio l’età avanzata), da alterazioni patologiche, fattori ambientali (come stress, fumo, obesità) o da un eccessivo consumo di sale.
Nel 90-95% dei casi l’ipertensione è di origine primaria e viene definita ipertensione essenziale. Quando invece deriva dalla presenza di altre patologie – come ad esempio stenosi delle arterie renali, malattie dei reni o dei surreni, malattie della tiroide – assume la qualifica di secondaria.
Quali sono i sintomi dell’ipertensione?
In genere l’ipertensione non presenta alcun sintomo definito, si può essere soggetti a ipertensione per interi anni senza avere sintomi. Si possono associare però a questa patologia alcuni disturbi come alterazione della vista, mal di testa, nausea, ronzii alle orecchie, vertigini, vomito.
L’ipertensione viene “scoperta” attraverso la misurazione della pressione arteriosa. Meglio dunque controllare a intervalli regolari, soprattutto se si è persone anziane, la pressione, per cercare di evitare gravi danni alla salute, come quelli procurati da infarto e ictus.
Come può essere individuata l’ipertensione?
L’ipertensione può essere diagnosticata con la misurazione della pressione che viene abitualmente effettuata attraverso l’utilizzo dello sfigmomanometro, lo strumento che viene avvolto attorno al braccio e che è provvisto di una camera d’aria – che viene gonfiata dal medico con una piccola pompa di gomma collegata – e da un manometro su cui vengono indicati i valori minimi e massimi della pressione.
All’uso dello sfigmomanometro viene affiancato quello del fonendoscopio, con cui vengono ascoltati i rumori dell’arteria del braccio mentre viene effettuata la misurazione. Per ottenere una diagnosi di ipertensione è necessario misurare la pressione arteriosa per almeno tre volte nell’arco di un mese.
Utili a offrire una precisa diagnosi di ipertensione sono anche l’anamnesi clinica – che serve a raccogliere quante più informazioni relative allo stato di salute presente e passato del paziente – e l’esame obiettivo con la misurazione dei battiti del cuore, effettuata attraverso una leggera pressione esercitata a livello del polso.
Una volta verificata l’esistenza di ipertensione arteriosa è necessario escludere la presenza di rischi cardiovascolari per il paziente. Per questo vengono disposti:
- esami delle urine e del sangue,
- elettrocardiogramma,
- ecocardiogramma-Doppler,
- radiografia del torace
- esame del fondo dell’occhio.
Come si può curare l’ipertensione?
L’obiettivo del trattamento è quello di ridurre la pressione arteriosa. Questa può essere tenuta sotto controllo grazie a un corretto stile di vita, che preveda il rispetto di alcuni comportamenti quali non fumare, non bere alcolici, mantenere un peso corporeo adeguato, fare almeno 30 minuti di esercizio fisico al giorno, bere molta acqua.
Non sempre però questi accorgimenti sono sufficienti per tenere la pressione arteriosa nei livelli di non rischio. In tal caso i pazienti devono dunque sottoporsi a un percorso farmacologico per un periodo di tempo indeterminato.
I farmaci antiipertensivi rientrano per lo più nelle seguenti categorie: diuretici, ACE inibitori, antagonisti dell’angiotensina II, calcioantagonisti, beta bloccanti e alfalitici.
Quali devono essere i valori della pressione arteriosa?
Definizione e classificazione dei valori di pressione arteriosa secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità
Sistolica (mmHg) Diastolica (mmHg)
Ottimale < 120 < 80
Normale < 130 < 85
Normale-alta 130-139 85-89
Ipertensione lieve 140-159 90-99
Ipertensione moderata 160-179 100-109
Ipertensione grave >180 >110
Nel caso dei diabetici è da considerarsi ipertensione lieve una pressione sistolica maggiore di 130 mmHg e una pressione diastolica superiore a 80 mmHg.
I valori indicati dall’OMS hanno portata generale e non tengono conto delle specifiche proprie di ogni caso clinico, che dovranno dunque essere valutate dal medico al momento della misurazione della pressione.
L’ipertensione può colpire anche i bambini?
Sì, l’ipertensione può colpire i bambini in età preadolescenziale che si trovano in una situazione di sovrappeso o che non praticano un’adeguata attività fisica. Nella maggior parte dei casi, però, l’ipertensione che colpisce i più giovani è di natura secondaria, è dovuta cioè all’esistenza di altre patologie di origine ormonale, renali o cardiache.
Per evitare tutte queste situazioni la prevenzione all’ipertensione deve cominciare già in tenera età, con controllo delle abitudini alimentari e avviamento allo sport.
Area medica per l’ipertensione
Per avere maggiori informazioni sull’ipertensione, rivolgersi al Centro Cardio di Humanitas Gavazzeni Bergamo.