L’obesità è una malattia evolutiva, cronica e recidivante che consiste in un accumulo patologico di tessuto adiposo, in valori assoluti e percentuali. L’obesità è molto più di un problema estetico, perché è una condizione che, oltre a rovinare la qualità di vita, ne accorcia anche la durata attesa poiché aumenta la possibilità di avere pressione arteriosa alta, diabete mellito, apnee notturne e di contrarre malattie cardiovascolari. Le persone con obesità grave sono particolarmente esposte a problemi di salute di questo tipo.
La perdita di peso, anche modesta, può migliorare o prevenire i problemi di salute associati all’obesità. Di solito è possibile perdere peso attraverso cambiamenti nella dieta, con l’aumento dell’attività fisica e con modifiche dei propri stili di vita. Nei casi di obesità grave la soluzione può essere trovata attraverso l’esecuzione di interventi chirurgici.
Quali sono i siintomi dell’obesità?
Si parla di obesità quando l’indice di massa corporea (BMI) è pari a 30 o è superiore. L’indice di massa corporea si calcola dividendo il peso in chilogrammi (kg) per l’altezza in metri (m) al quadrato.
BMI | Peso di stato |
Inferiore a 18,5 | Sottopeso |
18,5 – 24,9 | Normale |
25 – 29,9 | Sovrappeso |
30 e più | Obesità |
40 e più alto | Obesità estrema |
Poiché l’indice BMI non misura direttamente il grasso corporeo, alcune persone come, ad esempio, gli atleti, possono avere un indice di massa corporea da obesi anche se non hanno grasso corporeo in eccesso.
Quali sono i fattori di rischio dell’obesità?
Pur considerando che il peso corporeo può essere influenzato da cause genetiche o ormonali, l’obesità si verifica quando si assumono più calorie di quante se ne bruciano con l’esercizio, le normali attività quotidiane e il consumo basale a riposo. Il corpo accumula queste calorie in eccesso sotto forma di grasso.
L’obesità deriva solitamente da una combinazione di cause e fattori, tra cui:
- genetica: i geni possono influenzare la quantità di grasso corporeo e anche stabilire dove tale grasso debba essere distribuito. La genetica può anche influire sul modo in cui il corpo trasforma il cibo in energia e come questo brucia calorie durante l’esercizio. Ma, anche in presenza di una predisposizione genetica, sono comunque i fattori ambientali a determinare il maggiore o minore aumento di peso
- sedentarietà: se non si è molto attivi, non si bruciano tante calorie. Con uno stile di vita sedentario vengono assunte più calorie di quante se ne consumano attraverso l’esercizio e le normali attività quotidiane
- dieta e abitudini alimentari non corrette: seguire un’alimentazione ad alto contenuto di calorie, mangiare nei fast food, saltare la prima colazione, mangiare la maggior parte delle calorie nel corso della notte, consumare bevande ad alto contenuto calorico e mangiare porzioni di grandi dimensioni: tutte queste azioni contribuiscono ad aumentare il peso
- abitudini di vita familiari: l’obesità tende a diffondersi in tutto il nucleo familiare e questo accade non solo a causa della genetica. I membri di una stessa famiglia tendono ad avere la stessa alimentazione e simili stili di vita, compresa la sedentarietà. Se uno o entrambi i genitori sono obesi, aumenta per i figli il rischio di obesità
- gravidanza: durante la gravidanza il peso di una donna aumenta necessariamente. Alcune donne fanno però fatica a perdere peso dopo la nascita del bambino. Questo aumento di peso può contribuire allo sviluppo di obesità
- smettere di fumare: smettere di fumare è spesso associato a un aumento del peso. Per alcuni può portare a un aumento anche di parecchi chili alla settimana per mesi, situazione che può sfociare in una condizione di obesità. Nel lungo periodo, per la nostra salute, è comunque maggiore il beneficio procurato dallo smettere di fumare
- mancanza di sonno: dormire meno di sette ore per notte può causare cambiamenti ormonali in grado di aumentare l’appetito e, in particolare, il desiderio di assumere cibi ad alto contenuto di calorie e carboidrati che possono contribuire all’aumento di peso
- età: l’obesità può verificarsi a qualsiasi età, anche nei bambini piccoli. Ma l’invecchiamento aumenta il rischio di obesità a causa di mutamenti ormonali e di una diminuita attività fisica. In aggiunta la massa muscolare tende a diminuire con gli anni; si verifica cioè una riduzione della massa magra che porta a una diminuzione del metabolismo, riduce il fabbisogno calorico e rende più difficile evitare gli aumenti di peso. Invecchiando si deve mangiare di meno
- condizioni sociali ed economiche: alcune condizioni sociali ed economiche possono influire sullo sviluppo dell’obesità come, ad esempio, non disporre di spazi per l’attività fisica, non cuocere i cibi in modo corretto o non avere la possibilità economica di acquistare alimenti più sani. Inoltre, le persone con cui si trascorre la maggior parte del tempo possono influire sul peso: ci sono maggiori possibilità di diventare obesi quando si hanno amici o parenti che già lo sono
- uso di alcuni farmaci: alcune medicine di uso frequente possono causare un aumento di appetito, e quindi di peso, se il loro utilizzo non viene accompagnato da una particolare attenzione alla dieta e all’incremento dell’attività fisica. Tra questi farmaci sono compresi antidepressivi, anti-epilettici, anti psicotici, farmaci per il diabete, steroidi e beta-bloccanti; questo non deve spingere le persone con problemi di peso a sospendere le terapie in atto (azione evidentemente molto pericolosa per la salute) ma, eventualmente, a discutere con i propri medici curanti un cambio di terapia, quasi sempre possibile
- altre malattie: l’obesità può a volte essere ricondotta a un’altra causa medica come, ad esempio, la sindrome di Prader-Willi, la sindrome di Cushing, la sindrome dell’ovaio policistico. Alcuni problemi, come ad esempio l’artrite, possono portare a una ridotta attività fisica, che può determinare un aumento di peso.
Una modesta riduzione nel consumo basale come quella derivante dal comune ipotiroidismo, non è mai causa di obesità: invece un basso consumo calorico su base genetica, insieme al ridotto consumo basale conseguente a molteplici diete sbagliate, può essere invece causa di obesità.
La presenza di uno o più di questi fattori di rischio non significa che si potrà diventare obesi. Si possono contrastare i fattori di rischio attraverso la prevenzione e, cioè, dieta, rinuncia alla sedentarietà e modifica del comportamento.
Quando è necessario consultare uno specialista?
Se si pensa di essere obesi e, soprattutto, se si è preoccupati per problemi di salute correlati al peso, il consiglio è di consultare uno specialista al quale far valutare gli eventuali rischi per la propria salute e con cui discutere le diverse opzioni per ottenere una perdita di peso.
Una perdita di peso, anche modesta, può ridurre o prevenire i problemi legati all’obesità. La perdita di peso è di solito raggiungibile attraverso cambiamenti nella dieta, un aumento dell’attività fisica e modifiche del comportamento.
In alcuni casi di obesità grave la soluzione può essere la chirurgia dell’obesità.