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La pelle ci parla, impariamo ad ascoltarla

La pelle è la porta del nostro corpo sul mondo, è l’organo più esteso, molto sensibile e ricettivo, forte e fragile al tempo stesso che filtra e ci protegge dalle aggressioni che provengono dall’esterno e che per questo, a volte, diventa secca, si guasta, si ulcera, si ammala.

Spesso, inoltre, la pelle ci avvisa se qualcosa, all’interno del nostro corpo, non va a dovere. Come riconoscere questi segnali? Ne parliamo con la dottoressa Marzia Baldi, dermatologa, responsabile dell’Ambulatorio di Dermatologia di Humanitas Gavazzeni.

Quali sono i segnali che ci manda la nostra pelle e che cosa indicano?

«I segnali della pelle sono molti ed è importante saperli interpretare. I primi riguardano la sua stessa salute. Quando, ad esempio, durante la giornata la sentiamo “tirare” e appare ruvida al tatto – come può accadere spesso nei giorni di basse temperature – significa che è secca e ha bisogno di essere idratata in modo corposo ed efficace. Se, oltre al cambio di consistenza, la pelle ha anche un aspetto “spento”, significa che non è stata pulita in modo adeguato o che c’è un “attacco” pericoloso di inquinanti provenienti dall’ambiente esterno. In questo caso la pelle diviene più sensibile e, oltre a una giusta idratazione, si rendono utili terapie locali di detersione accurata con utilizzo di topici esfolianti e antiossidanti».

A volte però la pelle cambia del tutto colore. Quale può esserne la causa?

«Se la pelle si mostra particolarmente arrossata si potrebbe essere in presenza di couperose, malattia che rappresenta il primo stadio di una più complessa patologia dermatologica, l’acne rosacea. In questo caso è possibile intervenire con creme, terapie laser, farmacologiche o, nei casi più estremi, chirurgiche».

La pelle può essere la “spia” di patologie. Quali, in particolare?

«La nostra pelle è in grado di inviarci anche messaggi più impegnativi, soprattutto attraverso il prurito. Se da una parte questo può dipendere da pelle secca o da dermatiti di varia origine – allergica o meno –, dall’altra il prurito può essere lo specchio di svariate patologie sistemiche di natura infettiva ma anche neoplastica. La pelle può essere la “spia” di patologie interne come, ad esempio, la dermatite herpetiforme di During, che è una dermatite pruriginosa che si associa alla celiachia, l’intolleranza intestinale al glutine. Spesso si giunge alla diagnosi della celiachia proprio dopo avere individuato questa forma di dermatite, che tende a scomparire o comunque a ridursi quando si ha una buona condotta dietetica, priva di glutine».

I segnali della pelle possono essere riconosciuti da tutti o possono essere interpretati solo con l’aiuto di un dermatologo?

«L’interpretazione dei segnali e dei sintomi mostrati dalla pelle è di sicuro uno dei compiti del dermatologo. Ma bisogna ricordare che il miglior conoscitore della propria pelle è la persona stessa, che deve essere abile nell’informare nel migliore dei modi il medico durante il colloquio clinico, che rappresenta un momento fondamentale di ogni visita dermatologica».