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Il cuore si protegge anche a tavola


Una dieta sana può aiutare il cuore a star meglio. le malattie cardiovascolari possono essere prevenute limitando il consumo di burro, panna, formaggi, carni rosse grasse e salumi.

Sane e attente scelte alimentari aiutano il cuore a star meglio. Una seria riorganizzazione della nostra dieta può infatti aiutare a combattere colesterolo e pressione alta, che sono tra i fattori che più fanno crescere il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Ne parliamo con Sabrina Oggionni, dietista di Humanitas Gavazzeni.

Quali sono i veri nemici delle nostre arterie?

«Oltre al colesterolo, i veri nemici delle nostre arterie sono i grassi saturi, che tendono a far aumentare i livelli nel sangue di colesterolo totale ma, in particolare, del colesterolo “cattivo” (LDL) che quando si deposita sulle pareti delle arterie contribuisce alla formazione delle “famose” placche».

In quali alimenti sono contenuti questi famigerati grassi saturi?

«I grassi saturi sono presenti soprattutto nei prodotti di origine animale come formaggi, burro, panna, carni rosse grasse e salumi ma anche in alcuni oli usati dall’industria alimentare come l’olio di cocco e di palma. Sono alimenti, questi, che devono essere limitati o eliminati nel caso di un evento acuto come un infarto».

Quali cibi vanno evitati perché contengono troppo colesterolo?

«Il colesterolo è presente in tutti i cibi di origine animale in diverse quantità. Il “bollino rosso” va posto soprattutto sulle cosiddette frattaglie, ma bisogna attenzione anche alle uova e ad alcuni abitanti del mare come cozze, ostriche, e crostacei (soprattutto la testa dei gamberi), ai formaggi e soprattutto, agli insaccati, dal salame alla pancetta. La carne bianca – pollo, tacchino, coniglio – deve essere preferita rispetto a quella rossa, che contiene grassi saturi e che, se proprio non se ne può fare a meno, deve essere consumata al massimo una volta a settimana».

È vero che il pesce, al contrario, è un portatore di grassi buoni?

«S, è vero. Per questo dobbiamo imparare a mangiarlo spesso, almeno 2 o 3 volte la settimana. Il pesce contiene infatti gli Omega 3, acidi grassi polinsaturi protettivi per l’apparato cardiovascolare che il nostro organismo non è in grado di produrre e che devono quindi essere assunti attraverso la dieta».

Pensando al nostro cuore, quale tipo di olio è meglio utilizzare?

«Dobbiamo utilizzare gli oli vegetali, per primo l’olio di oliva, ricchi di grassi insaturi capaci di influenzare sia i livelli di colesterolo “cattivo” (LDL), abbassandoli, sia quelli di colesterolo “buono” (HDL), aumentandoli».

Con la pressione alta diventa davvero un rischio consumare sale?

«Sì, purtroppo il sale gioca un ruolo di primo piano nell’ipertensione arteriosa: un suo consumo eccessivo può favorire un innalzamento della pressione. Meglio dunque ridurlo nelle preparazioni, soprattutto se i cibi sono già di per sé saporiti, sostituendolo con aromi e spezie o erbe fresche. Meglio anche rinunciare a dadi e prodotti a base di glutammato di sodio Da ridurre al minimo, infine, il consumo di piatti e sughi pronti, freschi e surgelati, prodotti conservati sottosale o in salamoia e alimenti ricchi di sodio come affettati, prosciutti e formaggi».

In una dieta corretta conta anche il tipo di cottura dei cibi?

«Sì, in una cucina senza grassi contano molto anche i tipi di cottura dei cibi. Sul fuoco vanno utilizzate pentole antiaderenti, di acciaio con doppio fondo, di ghisa, coccio o vetro perché sono materiali che aiutano a impedire ai cibi di attaccarsi al fondo senza dover aggiungere condimenti. Se necessario si può utilizzare il vino (l’alcol con il calore evapora), o l’acqua. Via libera invece alla cottura al vapore, al cartoccio, alla griglia, per bollitura, in pentola a pressione e nel forno a microonde».