Che cos’è l’epatite C?
Il virus dell’epatite C – insieme a quelli dell’epatite A, dell’epatite B e dell’epatite D – rappresenta la principale causa di epatite virale acuta e cronica. La diffusione delle infezioni virali e dei fattori di rischio correlati all’epatite C e agli altri virus ha subito nell’ultimo decennio notevoli variazioni, con una riduzione drastica della trasmissione.
L’infezione da epatite C cronicizza nell’80% dei casi; la malattia acuta è molto spesso asintomatica tanto che la maggior parte delle diagnosi viene fatta molti anni dopo che è avvenuta l’infezione. Anche il virus C può causare cirrosi, epatocarcinoma e insufficienza epatica. La via di contagio è simile a quella del virus B, essendo tuttavia il C meno infettante.
Il virus Delta coinfetta o superinfetta i portatori del virus B, in alcune casistiche fino al 10% circa dei casi. L’infezione cronicizza in tutti i pazienti.
Come si può individuare l’epatite C?
Per effettuare una diagnosi dell’epatite C – così come degli altri tipi di epatite virale – è bene consultare uno specialista che potrà richiedere innanzitutto esami del sangue che includano la ricerca delle transaminasi AST e ALT.
Si tratta di enzimi che segnalano la funzionalità epatica e si modificano in rapporto alla fase della malattia (acuta o cronica). Un’alterazione delle transaminasi rappresenta una spia del danno subito dalla cellula epatica a causa dell’infezione virale.
Potrà inoltre essere richiesta una biopsia epatica o il Fibroscan che permette di rilevare i differenti stadi della malattia: dalle prime fasi di infiammazione alla progressiva degenerazione del tessuto epatico delle epatiti croniche che possono evolvere in cirrosi e/o in tumore del fegato.
Come si può curare l’epatite C?
Attualmente, l’epatite C viene trattata con interferone, ribavirina e nuovi antivirali (DAA), ma la terapia deve essere valutata dal medico sulla base dei singoli casi, anche in considerazione degli effetti collaterali che la terapia può indurre, soprattutto nei soggetti anziani.
Questa terapia è inoltre controindicata in diverse situazioni, per esempio: cirrosi epatica, insufficienza renale, malattie autoimmuni del fegato e altre.
Il consumo di alcolici peggiora l’epatite virale C. Nei casi più gravi si può dover ricorrere al trapianto di fegato.