Che cos’è l’ernia del disco?
Il disco intervertebrale rappresenta un cuscinetto interposto tra una vertebra e l’altra ed è una struttura anatomica con funzione ammortizzante formata da due strutture concentriche: un anello fibrocartilagineo esterno che circonda al suo interno un nucleo polposo e gelatinoso.
L’ernia del disco si verifica quando a causa di una rottura del anulus fibroso, parte del materiale gelatinoso esce dalla sua sede anatomica e va a comprimere e infiammare le strutture nervose poste accanto alla colonna vertebrale.
Quali sono le cause dell’ernia del disco?
In un quadro di usura e degenerazione delle strutture discali (discopatia), dovuta all’invecchiamento dei tessuti ma anche a causa ad esempio di attività lavorative che richiedono il sollevamento di pesi o attività sportive che determinano movimenti bruschi e innaturali della schiena, un’eccessiva sollecitazione sul disco può determinare la lacerazione della parte esterna di uno o più dischi intervertebrali con fuoriuscita del materiale discale.
Gli sport più “pericolosi” sul fronte ernia del disco sono quelli che comportano forti sollecitazioni alla schiena, anche in modo asimmetrico, come il tennis, la pallavolo, il golf, il motocross e ovviamente il sollevamento pesi.
Quali sono i sintomi dell’ernia del disco?
I sintomi dell’ernia del disco variano a seconda della parte di schiena interessata. Il primo dei sintomi è un dolore intenso con irradiazione ed eventuale limitazione al movimento delle gambe, se la parte della schiena colpita è quella lombare, o delle braccia, se l’ernia riguarda la parte iniziale (cervicale) della schiena.
Altri sintomi dell’ernia possono essere formicolio e intorpidimento; debolezza diffusa, con difficoltà a camminare o afferrare oggetti; nei casi più severi, problemi di funzionamento intestinale o della vescica.
Come può essere individuata l’ernia del disco?
L’ernia del disco viene in genere diagnosticata attraverso una visita specialistica.
In molti casi, è opportuno integrare la valutazione clinica con una risonanza magnetica (RM) per verificare e valutare la posizione dell’ernia e con altri esami strumentali quali:
- la radiografia per la valutazione della morfometria ossea;
- la TAC, soprattutto qualora non potesse essere eseguita una risonanza magnetica e quando si voglia verificare che non esistano patologie ossee di altra natura;
- l’elettromiografia, per misurare la qualità degli impulsi nervosi.
Come si può curare l’ernia del disco?
L’ernia del disco può essere curata in vari modi, a seconda della sua gravità. In genere in una prima fase la terapia del medico curante può prevedere l’utilizzo di farmaci antidolorifici, mio-rilassanti e corticosteroidi.
Le terapie farmacologiche relative all’ernia del disco possono avere una durata ristretta nel tempo. Questo sia per quanto riguarda i farmaci antidolorifici, il cui abuso può comportare effetti collaterali dannosi per l’organismo, sia i farmaci mio-rilassanti, sia quelli corticosteroidi che possono offrire una valida azione antinfiammatoria solo se utilizzati in periodi limitati.
Al trattamento farmacologico possono essere in alcuni casi affiancati in una prima fase trattamenti fisioterapici per il controllo del dolore e della flogosi (Tecarterapia, Elettroterapia antalgica, massoterapia e manipolazioni) e successivamente integrati da una ginnastica di rieducazione funzionale.
Solo nei casi più gravi (con importante deficit funzionale) o al fallimento dei precedenti trattamenti, sarà necessario ricorrere a un intervento chirurgico.