Che cos’è l’Alzheimer?
L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che si manifesta con un decorso cronico e progressivo. Consiste in un processo degenerativo che interessa le cellule del cervello e provoca un deterioramento irreversibile delle funzioni cognitive – linguaggio, ragionamento, memoria – fino a compromettere l’autonomia della persona colpita.
La malattia di Alzheimer prende il nome dal neurologo tedesco che a inizio ’900 la descrisse per primo – Alois Alzheimer – e colpisce soprattutto le persone anziane (è una delle prime cause di demenza senile) con rari casi di esordio precoce attorno ai 50 anni di vita.
Quali sono le cause dell’Alzheimer?
La causa della malattia di Alzheimer sembra essere posta nell’alterazione del metabolismo della proteina precursore della beta amiloide (APP) che provocherebbe il formarsi della beta amiloide, una sostanza neurotossica destinata a depositarsi nel cervello portando a una progressiva morte delle cellule neuronali.
Quali sono i sintomi dell’Alzheimer?
I sintomi dell’Alzheimer variano da persona a persona. Il primo sintomo che si manifesta è in genere quello della perdita della memoria. La perdita della memoria riguarda, inizialmente, la memoria dei fatti recenti, mentre quella relativa al passato resiste più a lungo.
Nello stato iniziale della malattia il malato tende a nascondere la propria perdita di memoria, per vergogna o imbarazzo. Con il passare del tempo egli ne ha sempre meno coscienza ma ne soffre le conseguenze, che coincidono con la perdita della propria indipendenza nello svolgimento delle attività quotidiane.
Al sintomo della perdita della memoria, destinato ad acuirsi con il trascorrere del tempo, se ne associano altri come difficoltà nel linguaggio, difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane, disorientamento spaziale e temporale, alterazioni della personalità.
Come può essere individuato l’Alzheimer?
L’Alzheimer viene diagnosticato nel corso di una visita neurologica e dalla valutazione neuropsicologica cui vengono affiancati esami di ordine neuroradiologico, neurofisiologico e neurochimico, specifici come:
- la risonanza magnetica
- la PET con fluoro desossiglucosio
- una puntura lombare utile a verificare l’esistenza della beta amiloide nel liquido cerebrospinale e di un’altra proetina Tau coinvolta in altre forme di demenza.
Come si può curare l’Alzheimer?
La progressione degli effetti della malattia di Alzheimer può essere controllata e rallentata con terapie farmacologiche a base di farmaci inibitori dell’acetilcolinesterasi.
Anche i sintomi che più incidono sui soggetti che soffrono di questa malattia, come la depressione e i disturbi del sonno e comportamentali, possono essere tenuti sotto controllo grazie all’utilizzo di farmaci specifici indicati dal medico specialista.