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Ipotiroidismo


Che cos’è l’ipotiroidismo?

L’ipotiroidismo è una malattia della tiroide molto frequente nella popolazione generale che si manifesta per una ridotta produzione e azione degli ormoni secreti da questa ghiandola, tiroxina (T4) e triiodotironina (T3), inducendo un rallentamento di molti processi fisiologici dell’organismo.

 

Quali sono le cause dell’ipotiroidismo?

Le cause dell’ipotiroidismo sono diverse. La più comune è la tiroidite cronica autoimmune o di Hashimoto: il sistema immunitario aggredisce le cellule tiroidee attraverso la produzione di autoanticorpi (anti-tireoglobulina e anti-tireoperossidasi) e le distrugge riducendo progressivamente la capacità di produzione degli ormoni.

L’ipotiroidismo può essere anche causato dall’asportazione totale o parziale della tiroide (a seguito di noduli benigni o maligni), da radioterapie coinvolgenti la regione del collo, dall’utilizzo di farmaci tireotossici, da patologie congenite (presenti dalla nascita) e, più raramente, da malattie della ghiandola ipofisaria con riduzione della produzione di TSH (ormone che stimola la ghiandola tiroidea).

 

Quali sono i sintomi dell’ipotiroidismo?

sintomi più frequenti dell’ipotiroidismo sono stanchezza e debolezza muscolare, intolleranza al freddo, moderato aumento di pesosonnolenza e depressione, abbassamento della voce, bradicardia, fino a quadri clinici progressivamente più gravi se non si giunge alla diagnosi.

L’ipotiroidismo, si manifesta clinicamente nell’1,7-3% della popolazione (soprattutto nelle donne con età maggiore di 60 anni) e, nella forma subclinica (aumento del TSH, fT3 e fT4 nella norma), nell’8-17% della popolazione (fino al 20% in soggetti di età superiore ai 55-60 anni). Presenta inoltre una prevalenza familiare.

 

Come può essere individuato l’Ipotiroidismo?

In presenza di sintomi suggestivi, la diagnosi dell’ipotiroidismo si fonda soprattutto su un’accurata anamnesi familiare e patologica del paziente, che può essere condotta dal medico di medicina generale che potrà richiedere la consulenza dello especialista endocrinologo, in modo da sottoporre il paziente a una razionale procedura diagnostica.

Il percorso consiste in una visita con raccolta di dati precedenti (anamnesi familiare e personale) e programmazione di esami ematochimici, ormonali, strumentali atti a giungere, in breve tempo, a una corretta definizione diagnostica e a un’appropriata prescrizione terapeutica.

Nell’ambito della diagnosi strumentale/radiologica, particolare importanza è oggi rivestita dall’ecografia della tiroide, l’esame più adatto a rilevare la presenza di noduli, definirne morfologia, dimensione, struttura e dsegni di infiammazione a carico della ghiandola.

L’esame del sangue più importante da effettuare è la determinazione del TSH (TSH reflex): questo è il test più sensibile poiché il TSH aumenta anche in presenza di piccoli difetti della funzione tiroidea. Può venire effettuato anche il dosaggio della tiroxina libera (FT4) che è il principale ormone prodotto dalla tiroide.

Nel sospetto di ipotiroidismo da malattia di Hashimoto è utile il dosaggio degli anticorpi anti tiroide, a conferma diagnostica.

 

Come si può curare l’ipotiroidismo?

L’ipotiroidismo è ben controllato con l’impiego di farmaci che contengono levotiroxina (L-tiroxina). La malattia è cronica e quindi il paziente dovrà assumere farmaci specifici per tutta la vita.

La terapia sostitutiva con ormone tiroideo (L-TIROXINA) per via orale è disponibile in compresse, oppure in capsule molli o in formulazioni liquide (fiale monodose o gocce). Il dosaggio del farmaco è strettamente individuale e richiede un’accurata valutazione specialistica.

Particolare attenzione va posta al trattamento dell’ipotiroidismo nella donna in gravidanza o in ricerca di gravidanza: in questi casi è necessaria una maggior disponibilità di ormone tiroideo nell’organismo ed è importante una valutazione specialistica individuale per impostare dosi superiori del farmaco, che dovranno essere nuovamente ridotte dopo il parto.

L’ipotiroidismo può aumentare il rischio di complicazioni correlate a interventi chirurgici, è opportuno quindi ottenere una normalizzazione della funzione tiroidea prima di un eventuale intervento chirurgico non urgente.

L’ipotiroidismo dà diritto alla esenzione dalla quota di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie (esenzione ticket) che deve essere certificata dallo specialista endocrinologo.