Che cos’è la carie?
La carie è una patologia che colpisce i tessuti dentali. Si caratterizza inizialmente con la distruzione dello smalto. Se non si interviene, la carie colpisce progressivamente la salute del dente, creando al suo interno una cavità che può degenerare fino alla perdita del dente stesso.
Si possono classificare 5 tipologie di carie, a seconda della gravità:
- iniziale: la carie ha danneggiato lo smalto del dente evidenziando una macchia, e non è penetrata nel dente;
- superficiale: la carie invade la parte iniziale della dentina che si trova appena sotto lo smalto;
- profonda: la carie è penetrata nella maggior parte del corpo dentinale creando una cavità;
- penetrante: la carie inizia a provocare una reazione da parte dell’organo pulpo-dentinale accompagnata dalla formazione di dentina terziaria;
- perforante: la carie provoca una esposizione pulpare e dolore alla bocca.
Quali sono le cause della carie?
Sono diverse le cause delle formazione delle carie e non ancora del tutto conosciute.
Sappiamo che influiscono sulla formazione fattori esogeni quali:
- fattori microbici, che favoriscono il deposito della placca dentale (quando non vengano contrastati da una costante e puntuale igiene della bocca);
- fattori alimentari (basso apporto di fluoro) e consumo eccessivo di cibi e bevande zuccherate;
- fumo.
e fattori endogeni quali:
- fattori costituzionali (insufficiente resistenza strutturale del dente);
- riduzione della salivazione.
La formazione della carie nello stadio iniziale è favorite dall’azione dei batteri prodotti dai residui di cibo. I batteri infatti fermentano e iniziano a produrre acidi: insieme alle particelle di cibo e alla saliva vanno a formare la placca dentale, una sorta di pellicola bianca che ricopre i denti.
Gli acidi prodotti dalla placca erodono piano piano lo smalto del dente provocando piccoli fori (carie di primo grado). Questa è la fase in cui è più semplice e meno invasivo intervenire sulla carie. Se non si interviene subito, i batteri e gli acidi possono raggiungere lo strato successivo del dente, la dentina, più morbido e meno resistente dello smalto (carie di secondo grado). I batteri e gli acidi attaccano quindi la polpa del dente, quella che contiene i nervi e i vasi sanguigni (carie di terzo grado). Se l’infezione va ancor più in profondità può compromettere le strutture profonde del dente, fino all’osso (carie di quarto grado).
Quali sono i sintomi della carie?
I sintomi della carie dipendono dalla sua estensione nel dente e dalla posizione della lesione. Le carie di primo grado non danno sintomi. A partire dal secondo stadio (con l’intaccamento della dentina), si possono avvertire:
- mal di denti
- sensibilità particolare ai denti
- dolore lieve quando si mangia o si beve qualcosa di dolce, caldo o freddo
- presenza di fori visibili o fosse tra i denti.
Come può essere individuata una carie?
Lo specialista rileverà la presenza di una carie utilizzando strumenti appositi (specilli) al fine di individuare eventuali fori nello smalto. Per valutare il grado della carie, il dentista potrà effettuare anche delle radiografie.
Come si può curare una carie?
Le carie vengono curate rimuovendo meccanicamente le parti necrotiche e chiudendo la cavità del dente con appositi materiali. Per curare la carie possono essere utilizzati diversi metodi, a seconda della gravità della lesione:
- trattamento al fluoro: viene utilizzato nelle carie iniziali che hanno intaccato solo lo smalto del dente;
- otturazione: si tratta del metodo più utilizzato per curare la carie quando la malattia si estende oltre lo smalto, ma non ha ancora colpito la polpa dentaria. Il trattamento consiste nella cura della lesione con il riempimento dell’area dentale degradata con materiali appositi;
- corone: se il dente, a causa della carie, risulta molto indebolito, si può ricorrere all’inserimento di una corona, ovvero un rivestimento fatto su misura che va a sostituire tutta la corona naturale del dente (la parte più esterna);
- devitalizzazione: quando la carie ha raggiunto la polpa, il danno è grave al punto che è necessario effettuare la devitalizzazione del dente. La polpa dentale viene rimossa e sostituita con appositi materiali;
- estrazioni dentarie: se la carie ha distrutto completamente il dente, si procede alla rimozione del dente malato e non più recuperabile.