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Arteriopatia periferica


Che cos’è l’arteriopatia periferica?

L’arteriopatia periferica si sviluppa quando le arterie si ostruiscono e non sono più in grado di portare con normale regolarità tutto il nutrimento di cui avrebbe bisogno il nostro corpo. Questo “intasamento” è spesso causato da un indurimento e da un restringimento delle arterie, che non si presentano più lisce ma ostruite da una placca la quale non consente il corretto flusso di sangue e ossigeno: è un processo ben noto con il nome di arteriosclerosi.

Quali sono le cause dell’arteriopatia periferica?

L’arteriopatia periferica, che spesso si verifica con l’avanzare dell’età, è più frequente nei soggetti diabetici o fumatori (per i soggetti fumatori o con un passato da fumatori il rischio di sviluppare questo tipo di patologia è quattro volte superiore rispetto agli altri). Per questo occorre prevenirla con una dieta equilibrata, tenendo sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue, riducendo il colesterolo, smettendo di fumare e praticando un regolare esercizio fisico.

Per i pazienti diabetici la cosa più importante è evitare di avere traumi ai piedi: in quei casi è infatti maggiore la probabilità che si presentino ulcerazionipiaghe e infezioni portando poi a conseguenze più serie.

Quali sono i sintomi dell’arteriopatia periferica?

Di solito l’arteriopatia periferica si presenta sotto forma di un forte dolore a livello degli arti inferiori (polpaccio, coscia, natiche) che ha reso nota questa patologia come “sindrome delle vetrine”. È infatti tipico accusarne i sintomi mentre si passeggia, ritrovarsi quindi a zoppicare e infine decidere di fermarsi fingendo di guardare le vetrine circostanti per alleviarlo.

Tuttavia questo sintomo viene spesso trascurato o minimizzato (si confonde con gli acciacchi dell’età) e non porta invece a considerare gli altri segnali attraverso cui si può verificare: il colore della cute del piede (pallido o cianotico) oppure la temperatura di un arto rispetto all’altro.

È fortemente sconsigliabile non rivolgersi a un medico in quanto, nei casi più complessi, l’arteriopatia periferica può degenerare in piaghe e cancrene che arrivano a richiedere l’amputazione dell’arto colpito da patologia.

Come può essere individuata l’arteriopatia periferica?

In presenza dei sintomi sopra esposti è importante rivolgersi con tempestività a un chirurgo vascolare e sottoporsi a esami specifici. In primo luogo si dovranno verificare l’aspetto, la temperatura, la pulsazione arteriosa e il flusso di sangue dell’arto colpito, senza poi escludere la presenza di eventuali lesioni.

Per quanto riguarda gli esami strumentali è possibile sottoporsi a un indice caviglia-braccio (ABI) che consente invece di verificare il flusso e la pressione del sangue alla caviglia e al braccio. Per verificare la presenza di eventuali lesioni sarà infine necessario sottoporsi a un eco-doppler.

Come si può curare l’arteriopatia periferica?

Il primo passo nel trattamento dell’arteriopatia periferica è l’abolizione dei fattori di rischio più diffusi (colesterolo, diabete, fumo) mentre nei casi più complessi è possibile avviare anche una cura con farmaci antiaggreganti o vasoattivi.

Nel caso in cui vi sia una forte occlusione delle arterie sarà tuttavia necessaria una rivascolarizzazione tramite intervento chirurgicoangioplasticastent o (nei casi più gravi) bypass.