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Tumore al polmone


Che cos’è il tumore al polmone?

Nonostante il tumore al polmone rimanga ancora la prima causa di morte per neoplasia in Italia, la cura negli ultimi anni offre comunque maggiori possibilità di successo rispetto al passato, sia per il miglioramento della scienza medica in ogni area coinvolta (chirurgia, oncologia, radioterapia, radiologia, pneumologia, medicina nucleare, anatomia patologica), sia per la sinergia tra le diverse competenze.

Fondamentale per la buona riuscita delle cure sono una diagnosi precoce, un’adeguata stadiazione e un codificato e corretto percorso terapeutico.

Quali sono le cause del tumore al polmone?

Il fumo di tabacco è responsabile della maggior parte dei casi di tumore al polmone ed è senza dubbio il fattore di rischio più importante finora evidenziato. Anche il fumo passivo può provocare tumori nelle persone che non fumano. Maggiore è l’esposizione al fumo, maggiore è il rischio di ammalarsi.

La prevenzione con l’abolizione del fumo di sigaretta è oggi l’azione fondamentale per combattere il tumore al polmone.

Quali sono i sintomi del tumore al polmone?

I fumatori o ex fumatori, soprattutto sopra i 65 anni d’età, ossia i soggetti più a rischio, dovrebbero allertarsi per alcuni sintomi che, anche se non specifici, potrebbero richiedere alcuni approfondimenti.

I possibili sintomi che dovrebbero indurre a rivolgersi al medico curante sono:

  • tosse ingravescente e refrattaria alla terapia medica o che cambia di caratteristiche nel fumatore
  • sangue nel catarro o sputo ematico (emoftoe, emottisi)
  • dolore toracico
  • mancanza di fiato (dispnea).

I sintomi del tumore al polmone all’esordio sono però presenti in una minoranza di pazienti; spesso infatti il tumore in stadio precoce è asintomatico e si notano soltanto segni più tardivi come:

  • calo di peso non giustificato da diete
  • spossatezza diffusa (astenia)
  • dolori ossei
  • sintomi neurologici.

Tutti questi sintomi sono possibile espressione di localizzazioni a distanza (metastasi).

Come può essere individuato il tumore al polmone?

Nei casi di sospetto, il medico curante dopo una visita medica con un attento esame obiettivo toracico, nel dubbio clinico di tumore polmonare prescriverà una radiografia del torace standard in 2 proiezioni.

Se il dubbio viene confermato, il paziente va affidato a un medico specialista che, in collaborazione con altri colleghi facenti parte di un gruppo multidisciplinare oncologico toracico, lo avvia a un percorso diagnostico-terapeutico che prevede alcuni esami di secondo livello che consentono di eseguire prelievi (biopsie) e dare quindi un nome alla malattia, valutare la sua estensione (fare quindi una stadiazione con TC total body con mezzo di contrasto e se del caso una FDG PET TC) e intraprendere poi le necessarie e specifiche cure.

Gli esami principali per la diagnosi e la stadiazione del tumore al polmone sono:

  • TAC total body con mezzo di contrasto: ossia del torace, che nel caso di una lesione polmonare sospetta deve essere eseguita anche all’addome per escludere metastasi principalmente al fegato e ai surreni ed all’encefalo
  • broncoscopia
  • FDG PET/TC.

Questi accertamenti, insieme ad altri come le prove di funzionalità respiratoria, permettono di capire se la malattia è asportabile e se il paziente può essere sottoposto a intervento chirurgico.

Come si può curare il tumore al polmone

Nei primi stadi della malattia, la chirurgia rimane la principale arma terapeutica con i migliori risultati di guarigione. Generalmente consiste nell’asportazione della porzione di polmone malata e dei linfonodi vicini (linfadenectomia ilo-mediastinica).

Il trattamento chirurgico spesso consta di una Lobectomia polmonare che può essere eseguita con tecnica mininvasiva toracoscopica o tramite toracotomia. Le tecniche miniinvasive (VATS), quando applicabili, garantiscono al paziente un minor dolore post-operatorio e una ridotta degenza ospedaliera con equivalenti risultati oncologici. La chirurgia toracica ha avuto notevoli miglioramenti tecnici grazie a interventi ricostruttivi con plastiche bronchiali o resezioni a manicotto (sleeve) che permettono di risparmiare parti di polmone sano, preziose per la respirazione, rimuovendo comunque la malattia. Vi sono inoltre tecniche ricostruttive della parete toracica o ricostruzioni vascolari che consentono l’asportazione dei tumori localmente avanzati.

Nel tumore al polmone nei primi stadi in pazienti che non sopporterebbero l’intervento chirurgico per copatologie, età o in pazienti che rifiutano la chirurgia la radioterapia può essere una valida alternativa. Viene infatti attualmente condotta con una moderna tecnica di particolare precisione denominata radioterapia stereotassica (SBRT), con buoni risultati oncologici.

Nelle malattie ancora localizzate al torace, ma con estensione anche ai linfonodi mediastinici o ad altri organi toracici quali i grossi vasi, la parete toracica, il pericardio (tumore localmente avanzato) possono spesso essere indicate una combinazione delle varie strategie terapeutiche (chemioterapia, immunoterapia, radioterapia in associazione alla chirurgia).

Anche in presenza di singole metastasi (paziente oligometastatico) la chirurgia può avere un ruolo curativo e nei pazienti dove la malattia è stata riscontrata in uno stadio più avanzato, ma ancora resecabile.

Quando la malattia non può avvalersi di un approccio chirurgico resettivo, le terapie mediche oncologiche-biologiche e la radioterapia possono ancora offrire validi percorsi di cura.

Quando la malattia si è estesa oltre il torace (neoplasia avanzata), la strategia ottimale nella maggioranza dei casi prevede un trattamento farmacologico rappresentato dalla chemioterapia o da altre terapie cosiddette “biologiche” (in genere farmaci assunti per via orale), in associazione o meno alla radioterapia (che può essere importante anche nella palliazione in caso di metastasi).

L’oncologia medica infatti contribuisce alla cura del tumore del polmone con strumenti sempre più sofisticati e con terapie che, sulla base anche della disponibilità di nuovi test genetici-molecolari (NGS) che caratterizzano il tumore nel dettaglio, risultano sempre più “ritagliate” sul profilo del paziente e della neoplasia da cui è affetto. Ciò consente rispetto al passato una migliore efficacia delle cure con miglior sopravvivenza rispetto al passato anche nei tumori avanzati e non operabili.

Che cos’è il Giot?

Per i pazienti affetti da neoplasie del polmone, in Humanitas Gavazzeni a Bergamo è operativo il GIOT (Gruppo Interdisciplinare di Oncologia Toracica) che, nell’ambito di una discussione multidisciplinare, definisce e applica il percorso diagnostico e terapeutico più adatto a ogni singolo caso.

Per maggiori informazioni e per avvalersi dell’approccio alle cure, si può telefonare al case manager allo 035 4204072 oppure scrivere un’e-mail a: giot@gavazzeni.it

Area medica per il tumore al polmone

Per avere maggiori informazioni sul tumore al polmone, rivolgersi all’Unità Operativa di Chirurgia Toracica di Humanitas Gavazzeni Bergamo.