Si parla spesso di laparoscopia, ma per studiarla a fondo e apprenderla in tutte le sue sfaccettature e complessità è importante assistere alla tecnica sul campo: vedere dal vivo le sue funzionalità, percepirne le particolarità da discutere con i colleghi.
Ci crede fortemente il professor Giovanni Dapri, direttore della Chirurgia Mini-Invasiva Generale e Oncologica di Humanitas Gavazzeni, che, accanto alla sua attività di chirurgo generale, ha dato vita a percorsi di formazione dedicati a chirurghi generali durante i quali poter assistere passo dopo passo e dal vivo ad interventi eseguiti in laparoscopia.
Una pratica, quella di giornate di formazione aperte ai colleghi, iniziata dal professor Dapri nel 2009 a Bruxelles, dove ha trascorso gran parte della sua carriera, e che ora, dopo nove mesi in Humanitas Gavazzeni, porta anche a Bergamo, sua città natale.
Mantenendo fede alla sua filosofia di cura che non è solo risolvere al meglio la patologia dei pazienti, ma di essere anche di supporto ai colleghi, il professor Dapri ha, quindi, riformulato il suo format proposto all’estero organizzando per la prima volta, nelle giornate di lunedì 6 giugno e martedì 7, un workshop di due giorni dedicato alla chirurgia laparoscopica che ha riscosso notevole successo.
Ospiti del corso di formazione sono stati otto chirurghi generali provenienti da tutta Italia (Alghero, Sassari, Ancona e Potenza, oltre che dalla Bergamasca) che sono stati guidati dal professor Giovanni Dapri per assistere dal vivo a quattro interventi per il trattamento dei difetti erniari della parete addominale.
“Una patologia molto diffusa, ma un conto è risolverla da un punto di vista tradizionale, un altro tramite laparoscopia che permette un intervento chirurgico all’apparato digerente in modo mini invasivo tramite piccole incisioni”, spiega il direttore della Chirurgia Mini – Invasiva Generale e Oncologica di Humanitas Gavazzeni.
Si tratta di una procedura che porta significativi vantaggi al paziente, sia da un punto di vista estetico (dal momento che si utilizzano piccole incisioni da 5mm ad 1 cm, invece di avere una cicatrice di 8/10 cm nella chirurgia classica) sia per quanto riguarda il dolore post operatorio, il rischio di infezioni e la ripresa delle attività quotidiane.
La realizzazione di questa tecnica, tuttavia, richiede una competenza tecnica molto specifica: “Per questo sono importanti momenti di formazione come questi perché permettono di vedere la chirurgia laparoscopica dal vivo, studiarne le particolarità e discutere i risultati di questa tecnica applicata alla chirurgia di base, come per le ernie e il reflusso gastroesofageo, e alla chirurgia avanzata per la cura delle patologie oncologiche dell’apparato gastrointestinale”, dichiara il professor Dapri.
Il cammino di formazione continua e il workshop del mese di giugno 2022 non sarà l’ultimo: dall’autunno, infatti, ripartirà una nuova edizione del corso di formazione in laparoscopia che sarà destinata anche a chirurghi provenienti dall’estero.