Un convegno internazionale organizzato da Humanitas Gavazzeni, con specialisti da tutta Europa e oltreoceano, dedicato alle nuove sfide e frontiere della cura del cuore, in particolare della valvola mitrale: una delle valvole cardiache più delicate e sottoposte a maggiore stress che ha il compito di far sì che il sangue faccia il suo giusto percorso, assicurando lo scambio corretto di ossigeno e anidride carbonica.
“The new age of mitral therapy” si terrà presso il Centro Congressi di Bergamo, viale Papa Giovanni 106, venerdì 23 settembre dalle ore 9.30 alle ore 18.
Una giornata di importante formazione
Il convegno sarà una giornata di importante formazione perché interverranno i massimi esperti della patologia della valvola mitrale per discutere i molti approcci chirurgici oggi disponibili per offrire percorsi di cura sempre più personalizzati. Humanitas Gavazzeni porterà, in particolare, l’esperienza del programma di Cardiochirurgia robotica, avviato nel 2019 e con oltre 150 valvole mitrali curate. Durante questi anni, il programma ha consentito inoltre di sperimentare le più innovative tecnologie che permettono l’interazione tra il gesto chirurgico e professionisti a distanza, come gli smart glasses e il telementoring.
«I vantaggi per il paziente degli interventi con il robot sono riduzione del trauma e del dolore, minor impatto estetico e un rapido ritorno a una vita normale senza necessità di riabilitazione. Durante il convegno approfondiremo inoltre l’importanza dell’Heart Team, un modello organizzativo che coinvolge medici, infermieri, OSS, anestesisti e perfusionisti. Uno staff sempre più specializzato sull’uso delle nuove tecnologie e capace di un approccio integrato. Il programma di robotica si presta inoltre a sperimentare approcci all’avanguardia che facilitano il percorso d’apprendimento e le best practice, come il telementoring, o l’interazione a distanza, con gli smart glasses. Obiettivo della tavola rotonda è costruire tutti insieme una medicina cardiovascolare più personalizzata ed efficace», commenta il dottor Alfonso Agnino, responsabile scientifico dell’evento e direttore della Cardiochirurgia robotica e mininvasiva di Humanitas Gavazzeni di Bergamo.
Le più moderne tecnologie in sala operatoria
L’équipe del dottor Alfonso Agnino è stata protagonista nel 2021 del primo intervento europeo di telementoring in cardiochirurgia robotica. Un’operazione di riparazione della valvola mitrale con un innovativo sistema di telecamere collegate alla consolle del robot, che ha consentito una nuova modalità di controllo del campo operatorio e la partecipazione in diretta degli specialisti del cuore dell’Università di Rennes. A 1.200 Km da Bergamo, l’équipe guidata dal professor Amedeo Anselmi, docente all’Università di Rennes, e dal professor Jean Philippe Verhoye, presidente della Société Française de Chirurgie Thoracique et Cardio-Vasculaire, ha potuto assistere in diretta all’intera seduta operatoria e partecipare al debrief finale sul caso.
A giugno 2022 in Humanitas Gavazzeni è stata effettuata la prima operazione attestata in Europa di cardiochirurgia robotica con l’uso congiunto di robot e occhiali smartglasses: speciali device che danno la possibilità di sfruttare la realtà aumentata visualizzando immagini e video sul display delle lenti oltre a permettere l’ascolto senza l’utilizzo di auricolari. Gli smartglasses hanno permesso di rendere partecipe dell’operazione il prof. Wouter Oosterlink, referente europeo della chirurgia coronarica mininvasiva robotica che, in quel momento, si trovava a Leuven (Belgio). Grazie alla tecnologia degli occhiali, il professor Oosterlink ha potuto assistere in diretta all’intervento, dalla prospettiva del dottor Agnino, simulando la presenza nella sala operatoria bergamasca.
Quando la valvola mitrale si ammala
La giornata del convegno del 23 settembre sarà divisa in sei momenti tematici di discussione incentrati sulle novità in termini di cura e modalità di trattamento della valvola mitrale che si apre e si chiude in ognuno di noi 100mila volte al giorno.
A volte però la valvola mitrale può ammalarsi, causando patologie – stenosi mitralica e insufficienza mitralica – che, in principio, possono essere silenti e, in seguito, manifestarsi con sintomi (come tosse, palpitazioni e difficoltà respiratorie) molto vari per intensità e gravità e di difficile diagnosi perché comuni ad altre patologie. Di origine ereditaria e congenita per il 90% dei casi, vale a dire presente sin dalla nascita, si stima che a soffrire di prolasso della valvola mitrale sia circa il 2-3% della popolazione mondiale (circa 180 milioni di persone nel mondo): più di un milione in Italia, circa 230mila in Lombardia e circa 2mila a Bergamo.
Il prolasso mitralico si evolve nel tempo: per questo sono fondamentali controlli periodici al cuore per intervenire prima che il difetto porti a forme gravi di insufficienza mitralica e i percorsi clinici e chirurgici hanno subìto negli ultimi anni una radicale evoluzione.
Il prolasso mitralico si evolve nel tempo: per questo sono fondamentali controlli periodici al cuore per intervenire prima che il difetto porti a forme gravi di insufficienza mitralica e i percorsi clinici e chirurgici hanno subìto negli ultimi anni una radicale evoluzione.
«La gestione delle malattie delle valvole cardiachesi è evoluta molto rapidamente. L’espansione degli strumenti tecnologici e lo sviluppo delle conoscenze scientifiche offrono uno spettro molto ampio di modalità di trattamento: chirurgia endoscopica convenzionale e mininvasiva, chirurgia robotica assistita, interventi transcatetere e procedure ibride sono gli strumenti di questa evoluzione. Più di prima, ora si può puntare a una gestione personalizzata e specifica del paziente con patologie alle valvole cardiache», commenta il dottor Alberto Cremonesi, responsabile del Dipartimento cardiovascolare di Humanitas Gavazzeni di Bergamo.
I partecipanti al convegno
Membri del comitato scientifico del congresso del 23 settembre sono: il dottor Ottavio Alfieri, Senior Consultant presso l’Unità operativa di Cardiochirurgia dell’Ospedale San Raffaele; il professor Amedeo Anselmi, docente all’Università di Rennes, il dottor Piersilvio Gerometta, cardiochirurgo di Humanitas Gavazzeni e segretario Società Italiana di Chirurgia Cardiaca e Vascolare.
Tra i relatori: Wouter Oosterlinck, cardiochirurgo a Leuven (Belgio) e referente europeo della chirurgia coronarica mininvasiva robotica; Stepan Cerny, cardiochirurgo e Head of Hybrid Operating Room dell’ospedale Na Homolce di Praga; Gilles Dreyfus professore di chirurgia cardiaca presso l’Institut Mutualiste Montsouris di Parigi; Gianluca Torregrossa, Director of Robotic Coronary Surgery and Coronary Revascularization del Main Line Health in Pennsylvania (USA) e Jean Philippe Verhoye, Head of Cardiac and Vascular Thoracic Surgery presso il Centre Hospitalier Universitaire di Rennes.
L’evento è patrocinato dalla Società Italiana di Chirurgia Cardiaca e Vascolare (SICCH), International Society for Minimally Invasive Cardiothoracic Surgery (ISMICS), Università degli Studi di Bergamo, Humanitas University e Comune di Bergamo.
L’importanza dell’Heart Team
Al convegno del 23 settembre saranno coinvolte le diverse figure professionali di sala operatoria per approfondire l’importanza dell’Heart Team: un gruppo specializzato di professionisti (medici, infermieri, operatori socio sanitari, anestesisti, perfusionisti e fisioterapisti) che rendono possibile il successo delle operazioni cardiochirurgiche e che riveste un ruolo fondamentale nel processo decisionale per la migliora cura del paziente. E questo è ancora più evidente negli interventi al cuore assistiti dalla robotica che necessitano di una formazione specifica di tutta la squadra di sala operatoria.
Come iscriversi al convegno del 23 settembre
Il convengo è un momento di formazione, riconosciuto come corso ECM, aperto a medici di tutte le specialità, infermieri, tecnici della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione, fisioterapisti e OSS con prenotazione obbligatoria gratuita sul sito http://www.humanitasedu.it oppure telefonando al numero 0354204787.