La Società Italina di Reumatologia organizza, dal 2019, una manifestazione sportiva chiamata SiRun “Corriamo insieme contro le malattie reumatologiche”: dieci chilometri di corsa, o quattro di passeggiata, per le vie di Rimini in occasione del congresso nazionale annuale. Obiettivo: promuovere l’attività fisica tra i pazienti colpiti da malattie reumatologiche.
Abbiamo chiesto alla dottoressa Marta Riva, responsabile dell’ambulatorio di Reumatologia di Humanitas Gavazzeni, quanto influisce lo sport nel percorso di cura dei pazienti reumatici.
Dottoressa Riva, perché è importante l’attività sportiva per le malattie reumatologiche?
“L’attività fisica è indispensabile perché permette di mantenere un corretto peso corporeo, dal momento che essere in sovrappeso peggiora l’andamento di alcune malattie reumatologiche e può ridurre l’efficacia di alcune terapie. In più l’obesità e il sovrappeso aumentano il rischio cardiovascolare già elevato in pazienti con malattie reumatologiche infiammatorie. L’attività fisica regolare è utile anche nel prevenire il rischio di osteoporosi”.
Ci sono determinate malattie che in particolare beneficiano dello sport?
“Si tratta di un beneficio a livello fisico e psicologico che accomuna tutti i pazienti con malattie reumatologiche. Lo sport, infatti, oltre ad aiutare a mantenere un corretto peso corporeo e uno stile di vita sano, migliora anche l’umore”.
Quali tipi di sport preferire?
“Consiglio qualsiasi tipo di sport, purché piacevole, anche se è meglio prediligere attività a basso impatto sul carico articolare. Importante è, prima di iniziare qualsiasi attività fisica, discutere sempre con il proprio reumatologo curante la scelta degli esercizi per attività ad alto impatto articolare valutando che lo stress meccanico articolare sia ben quantificato”.