Che cosa accende la passione? È difficile trovare una risposta, eppure le credenze popolari sulla scoperta di magici elisir in grado di infuocare gli animi sono da sempre molto numerose. Come quella che crede di trovare in alcuni cibi e bevande delle forti proprietà afrodisiache.
Ma esistono davvero sostanze capaci di interagire con la nostra sfera sessuale? In occasione di San Valentino, la festa dell’amore e del desiderio, l’abbiamo chiesto alla dottoressa Mariagiovanna Filippella, endocrinologa e referente dell’Ambulatorio di Nutrizione e Metabolismo di Humanitas Gavazzeni.
Dottoressa Filippella, sulle nostre tavole potremmo davvero portare dei cibi “afrodisiaci”?
“Innanzitutto bisogna precisare che sono poche le prove in letteratura che raccomandano l’uso di afrodisiaci naturali per migliorare il desiderio e le prestazioni sessuali”.
È solo suggestione allora?
“Sì e no. Diciamo che è molto importante la componente psicologica in questo meccanismo di attivazione del desiderio ed è questo ‘meccanismo’ che può essere innescato da alcuni cibi, che a loro volta sono in grado di suggerire desiderio alla mente stimolando il corpo”.
Quali sono questi cibi ‘attivatori’?
“La cipolla (Allium cepa), l’aglio (Alliumsativum) e il Ginko biloba. Anche lo zenzero cinese sembra avere proprietà afrodisiache, così come la matilxantina presente nelle piante del cacao, thè e caffè potrebbe influenzare la funzione sessuale. Le spezie come la noce moscata e i chiodi di garofano sembrano stimolare le prestazioni e l’accoppiamento in studi condotti in ratti maschi. Ciò che è stato documentato è anche che alcuni fattori nutrizionali possono influenzare la salute sessuale e riproduttiva”.
Ad esempio?
“Gli acidi grassi trans, gli alimenti ad alto indice glicemico, la dieta ricca di carboidrati e di proteine animali pregiudicano la fertilità, mentre gli acidi grassi omega 3 e omega 6, alimenti a basso indice glicemico e la dieta a basso contenuto di carboidrati, le proteine vegetali e gli antiossidanti migliorano la fertilità”.