Humanitas Gavazzeni esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Lucio Parenzan, grande uomo che ha fatto la storia della medicina italiana e, come ambasciatore scientifico, ha portato il nome della città di Bergamo e dei suoi grandi ospedali nel mondo. In Humanitas Gavazzeni ha lavorato dal 1998 al 2008 come Direttore scientifico e per oltre 10 anni ha diretto l’International Heart School, una scuola internazionale di specializzazione in cardiochirurgia, cardiologia e anestesia, culla di tanti giovani talenti stranieri.
“Lucio Parenzan ha dato molto al nostro ospedale sia per quanto riguarda l’attività scientifica e la formazione dei medici a cui teneva moltissimo, sia sul fronte clinico – ricorda Felice Lanzeni, direttore sanitario di Humanitas Gavazzeni -. Era un uomo austero e severo ma, allo stesso tempo, attento alle relazioni umane; un carattere che di fatto ha distinto tutto il suo percorso di vita e lavoro”.
Insegnare, trasferire le conoscenze ai colleghi, specie ai più giovani, era un suo punto fermo come coinvolgere specialisti di tutto il mondo. Con questo spirito diresse l’International Heart School, che ebbe per molti anni sede in Villa Elios restaurata da Humanitas per tale scopo. Parenzan è stato un vero pioniere dell’internazionalizzazione medico scientifica. “Ho sempre creduto che da ogni ospedale si possa imparare molto… – raccontava Parenzan nel libro “I cento anni delle Cliniche Gavazzeni – famiglia, impresa, sanità nella Bergamo del ‘900” -; il visiting professor che opera nella struttura facendo l’intervento, permette agli altri componenti dello staff di imparare. Per questo ho sempre invitato i miei colleghi, italiani e stranieri, a collaborare e operare in Gavazzeni. L’insegnamento dei cardiochirurghi ospiti agli altri cardiochirurghi è fondamentale”.
Su questo fronte così lo ricorda Vincenzo Arena, senior consultant cardiochirurgia di Humanitas Gavazzeni: “Nel 1978 andai a lavorare in Belgio, paese dove la cardiochirurgia era all’avanguardia e lì capii chi era Lucio Parenzan – dice il dottor Arena –: era il solo grande medico italiano conosciuto e stimato in Europa, in quegli anni, in campo cardochirurgico, un riferimento per tutti noi medici nella formazione chirurgica e nello sviluppo delle tecniche. Quando poi sono tornato a Bergamo nel 1996, è stato lui ad accogliermi e a coinvolgermi nella sua scuola. Bergamo era la città del cuore come “Lucio” aveva voluto”.
Nel libro del centenario dell’ospedale, il professor Parenzan scelse tra i tanti momenti legati alla sua storia con Humanitas Gavazzeni, di ricordare anche quando, nel 1978, le allora Cliniche Gavazzeni autorizzarono il trasferimento temporaneo della cardiochirurgia pediatrica dagli Ospedali Riuniti; dal 6 al 24 novembre vennero operati alle Gavazzeni ben 133 bambini. “I risultati furono ottimi…In questa Clinica abbiamo dimostrato che – diceva – con una buona diagnosi, una buona anestesia, una buona protezione miocardica, un buon atto chirurgico, i bambini potevano avere un decorso post operatorio più facile”.