Quando si parla di malattie, raramente si pensa agli occhi. Eppure, le patologie che interessano la vista sono molte e, spesso, possono essere invalidanti se non prese per tempo. Per rispondere al meglio a tutte le esigenze cliniche legate all’apparato visivo, Humanitas Gavazzeni ha potenziato l’area dell’oculistica strutturando un Centro Oculistico dedicato, in grado di organizzare percorsi diagnostici e terapeutici per ogni patologia oculare.
Il Centro Oculistico può contare su un team di specialisti, oculisti e ortottisti, macchinari di ultima generazione, una serie di ambulatori oltre a un’accettazione e una linea telefonica dedicata per informazioni e prenotazioni.
«La diagnostica strumentale all’avanguardia ci permette oggi di formulare diagnosi accurate e percorsi di cura personalizzati e mirati anche per patologie che, fino a qualche anno fa, erano di difficile valutazione – dice Mario Romano, responsabile del Centro Oculistico di Humanitas Gavazzeni e professore di Humanitas University –. Ad esempio, l’angiografia senza mezzo di contrasto permette uno screening su una popolazione molto più ampia per le maculopatie senili e diabetiche, valutando l’angiopatia dei vasi sanguigni. Per la cataratta, che è ancora la principale causa di cecità nel mondo, utilizziamo il laser a femtosecondi: uno strumento che evita di eseguire manualmente o con gli ultrasuoni alcuni step chirurgici, a volte critici; questo laser è in grado di indurre la formazione di microbolle di anidride carbonica che disseccano il tessuto durante l’intervento di sostituzione del cristallino opaco con quello artificiale».
Per la prevenzione di alcune patologie, l’età anche per gli occhi è il primo fattore di riferimento. «Chi ha oltre 50 anni dovrebbe fare una visita annuale di controllo con esame del fondo oculare – aggiunge il professor Romano –. L’incidenza della cataratta aumenta infatti dal 3 al 40% tra i 45 e i 75 anni. Per quanto riguarda invece le patologie retiniche, il target sono gli over 65; addirittura, un anziano su tre nella fascia d’età tra i 75 e gli 85 anni soffre di degenerazione maculare senile. Chi invece deve sottoporsi a visite periodiche di controllo indipendentemente dall’età è la persona diabetica: quasi un paziente su due sviluppa retinopatia diabetica in cui vengono coinvolti i vasi retinici perché di piccolo calibro e a vascolarizzazione terminale. Per questa patologia, alle iniezioni di farmaci steroidei e anti-vegf per la regressione dell’edema si utilizza anche una tecnologia laser innovativa, il laser micropulsato sottosoglia nella lunghezza d’onda del giallo, che permette di essere più selettivi su strutture retiniche e sottoretiniche e meno distruttivi sulle zone sane da preservare».
Una malattia che al contrario interessa i più giovani, e per fortuna è di nicchia, è il cheratocono. «In questo caso – aggiunge il responsabile del Centro Oculistico di Humanitas Gavazzeni – lo sfiancamento della cornea aumenta progressivamente con la crescita e solo uno screening preventivo con successivo intervento di cross-linking può evitare la necessità di un trapianto di cornea».
Quando parliamo di occhi, sintomi che non devono essere sottovalutati sono le metamorfopsie, le miodesospie e i fosfeni. «Tra i disturbi che ci devono mettere sull’attenti ci sono le metamorfopsie, cioè una visione distorta delle linee che indica un problema fisiologico alla macula di origine essudativo (diabete o maculopatia senile) o trazionale (membrane epiretiniche) – precisa Mario Romano –, e le miodefopsie, le cosiddette mosche volanti cioè macchie o fili scuri che ondeggiano nel campo visivo, se unite a flash e lampi (fotopsie e fosfeni) possono essere sintomo precoce di formazione di distacco della retina. Per queste patologie bisogna intervenire precocemente e, in tal caso, si ha un buon recupero funzionale».
(articolo pubblicato sul quotidiano “L’Eco di Bergamo” l’1 ottobre 2017)