L’osteoporosi, si dice, colpisce soprattutto le donne. In parte è vero, perché per loro è una malattia molto frequente soprattutto dopo la menopausa, per una questione di ormoni. Ma ciò non deve far pensare che la fragilità delle ossa non riguardi anche gli uomini, soprattutto quando hanno raggiunto una certa età.
Le cause e i fattori di rischio dell’osteoporosi sono molti, come sottolinea la dottoressa Marcella Montini, endocrinologa, responsabile dell’Ambulatorio Osteoporosi di Humanitas Gavazzeni Bergamo.
Quali fattori di rischio possono agevolare la formazione di osteoporosi?
«Il primo dei fattori di rischio dell’osteoporosi è certamente la menopausa, periodo di vita della donna in cui viene meno la protezione degli ormoni estrogeni. Altre situazioni che possono agevolare l’osteoporosi possono essere la comparsa tardiva del primo ciclo mestruale, il consumo di sigarette, l’anoressia, un uso prolungato di certi farmaci oppure lunghi momenti caratterizzati da assenza di movimento, come quando si è costretti a letto per una lunga degenza. Come si vede alcuni di questi fattori sono prettamente femminili, ma altri possono riguardare tranquillamente gli uomini, che non possono dunque considerarsi esenti da questa malattia».
Come ci si accorge di essere affetti da osteoporosi?
«Il problema è che l’osteoporosi è asintomatica e che viene dunque scoperta per lo più quando si verifica la prima rottura dovuta a debolezza delle ossa. Le prime rotture in genere riguardano le anche, le vertebre o i polsi. Al primo sospetto della presenza di questa malattia è quindi il caso di sottoporsi a una MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) che altro non è che una radiografia con cui è possibile misurare il contenuto e la densità minerale del tratto osseo analizzato. È uno strumento diagnostico importante, che consente di prevedere, in alcuni casi, se ci saranno rischi di fratture nei seguenti dieci anni, consentendo così di applicare una cura adatta al singolo caso».
È comunque possibile prevenire l’osteoporosi?
«Bisogna cominciare a pensarci fin da giovani, prima dei 30 anni. È importante prestare attenzione all’alimentazione, evitare la troppa sedentarietà e assumere le giuste dosi di vitamina D, che corrispondono a circa mezz’ora di esposizione quotidiana al sole. Anche da anziani, non bisogna rinunciare a praticare attività fisica, così da tenere ben allenate le ossa e la muscolatura. In tutte le età, infine, è necessario prestare attenzione al proprio peso, evitando sia l’eccessiva grassezza, sia l’eccessiva magrezza».