L’alluce valgo è una patologia che colpisce il piede e che ha una certa diffusione. Consiste in una deviazione dell’alluce verso l’esterno provocata da varie cause, che possono essere di natura genetica, costituzionale o derivanti dalle calzature scorrette indossate, soprattutto quelle caratterizzate da tacco alto e punta stretta. Uno dei motivi, quest’ultimo, per cui questa patologia colpisce soprattutto le donne, con un’età superiore ai 40 anni.
La deformità causata dall’alluce valgo può essere corretta con un intervento chirurgico mininvasivo, che viene effettuato in anestesia locale e permette di tornare a camminare subito dopo l’intervento, con l’ausilio di una scarpa ortopedica che deve essere utilizzata per i primi 30-40 giorni.
Si tratta di un intervento definitivo?
Purtroppo non sempre, come sottolinea il dottor Vincenzo Ruggiero Perrino, dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia di Humanitas Gavazzeni Bergamo: «Il rischio di recidiva dell’alluce valgo a seguito di un intervento chirurgico esiste, i dati riportati dalla letteratura scientifica parlano di una percentuale che raggiunge il 16% di possibilità».
Quali possono essere le cause della recidiva?
«Ci sono vari fattori capaci di influire negativamente. Tutti sono legati alle condizioni del piede prima dell’intervento chirurgico e all’età in cui si è manifestato il problema. Le persone che corrono il maggior rischio di recidiva sono quelle che soffrono di gravi deformità fin dall’età giovanile».
(risposta pubblicata nella rubrica “Domande & risposte Salute” del settimanale “Viversani & Belli”, n. 4, 18 gennaio 2019)