Artrosi alle mani, sindrome del tunnel carpale, dita a scatto: molto spesso i problemi legati agli arti superiori – soprattutto di mani e polsi – sono considerati di poca rilevanza. Ma non è così. Oltre che numerosi – rappresentando circa il 50% dei casi di Pronto Soccorso – questi possono essere molto dolorosi, perché riguardano parti del corpo dotate di grande sensibilità.
Tra le patologie delle mani più diffuse vi è l’artrosi che – come spiega il dottor Davide Smarrelli, Responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia della Mano di Humanitas Gavazzeni Bergamo – è un processo degenerativo non sempre collegato all’età del paziente.
Quali sono le cause dell’artrosi alla mano?
«L’invecchiamento può essere una delle cause, ma non è l’unica. È più corretto sostenere che l’artrosi ha un’origine genetica: sin dalla nascita siamo più o meno predisposti a contrarla. Una cosa, comunque, si può escludere: il fatto che l’artrosi tragga origine dal tenere a lungo le mani nell’acqua. È una credenza che si perde nei tempi ma che non ha alcun fondamento scientifico».
L’artrosi alla mano sembra facile da diagnosticare, è proprio così?
«È vero che i sintomi dell’artrosi – dolore intenso e deformità alle mani – sono facilmente riconoscibili, ma è altrettanto vero che quando questi si manifestano il processo legato all’artrosi è in atto già da tempo, forse anni. Il processo infiammatorio cronico è quindi già in fase avanzata e richiede un immediato intervento medico-conservativo che preveda, oltre al riposo, l’impiego di un tutore».
Come prevenire l’artrosi alle mani o evitare che essa si ripresenti sotto diversa forma?
«La migliore prevenzione dell’artrosi alle mani è quella di tenerle sempre in costante movimento. Per questo motivo, a inizio giornata, è consigliabile eseguire piccoli esercizi di mobilizzazione delle dita, per esempio stringendo una spugna in un catino in acqua tiepida. Anche nel corso della giornata è raccomandato fare dei piccoli movimenti che possano “risvegliare” le mani creando una maggior lubrificazione delle articolazioni. Bastano pochi minuti. Di notte, invece, possono essere impiegati tutori che variano a seconda della struttura della mano e della parte di questa che sia colpita da artrosi».