Secondo le ultime stime dell’Istituto Superiore di Sanità sono 4 milioni le persone in Italia considerate obese e 17 milioni in sovrappeso. Per approfondire l’ampia gamma di argomenti nel campo delle malattie croniche basate sulla crescente adiposità, l’International Federation for the Surgery of Obesity and Metabolic Disorders (IFSO) ha dato appuntamento a specialisti da tutto il mondo al XXVI Congresso Mondiale della Federazione Internazionale per la Chirurgia dell’Obesità e dei Disturbi Metabolici che si è svolto a Napoli dal 30 agosto al 1 settembre.
Composta da 72 società nazionali di chirurghi bariatrici e professionisti sanitari, la missione dalla Federazione (IFSO) è unificare le comunità scientifiche, chirurgiche e sanitarie mondiali, allo scopo di diffondere la conoscenza, collaborare e stabilire standard universali di cura per il trattamento delle malattie croniche basate sull’adiposità.
Humanitas Gavazzeni, centro d’eccellenza per la chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche
Tra i pochi ospiti italiani al congresso, era presente il dottor Vincenzo Borrelli, co-responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Bariatrica di Humanitas Gavazzeni, moderatore di una sessione con ospiti dal Cile e dal Qatar dedicata al futuro della chirurgia bariatrica ambulatoriale e presidente di una tavola rotonda focalizzata sull’utilizzo della tecnologia robotica negli interventi di chirurgia bariatrica insieme ad un ospite iraniano. Dall’équipe della Chirurgia Bariatrica di Humanitas Gavazzeni ha preso parte al Congresso anche la dottoressa Monica Giuffré come principale relatrice di un talk incentrato sullo stato dell’arte del monitoraggio remoto del paziente bariatrico all’interno di una sessione con colleghi provenienti da tutto il mondo: dal Belgio all’Australia e gli Stati Uniti.
Un ulteriore segno delle elevate competenze dell’équipe di Chirurgia Bariatrica di Humanitas Gavazzeni riconosciuta centro di eccellenza dalla Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità (SICOB) e delle malattie metaboliche anche per l’anno 2023.
Contro l’obesità, farmaci e chirurgia
Come riportato nel comunicato stampa diffuso dalla Federazione Internazionale (IFSO) in occasione del Congresso mondiale, contro l’obesità esistono due strade, che non sono però separate. Si tratta di soluzioni che, in molti casi, possono integrarsi in un più ampio percorso multidisciplinare di cura: i farmaci e la chirurgia.
I nuovi farmaci anti obesità, per quanto molto efficaci, non sono però un’alternativa alla chirurgia per il trattamento dell’obesità, specialmente quella grave, ma un prezioso strumento che si integra nel percorso terapeutico del paziente. È stato infatti questo uno dei temi della XXVI edizione del congresso e il professor Luigi Angrisani, presidente del congresso Ifso, ha affermato: “La chirurgia bariatrica è composta da diversi interventi chirurgici e grazie a tutte le procedure si può arrivare fino a un calo ponderale anche del 70%, un risultato che è ben superiore e anche più duraturo rispetto a quanto si può ottenere con i farmaci”.
Nonostante questo e le nuove linee guida per la chirurgia bariatrica redatte dalla Società Americana di Chirurgia Bariatrica e Metabolica (Asmbs) insieme ad IFSO che hanno esteso ancora di più il bacino di pazienti che possono trarre giovamento dall’intervento chirurgico, si ricorre ancora molto poco alla chirurgia: “In Italia si eseguono all’incirca 30mila interventi l’anno, vale dire che molto meno di 1 paziente obeso su 1.000 accede a una di queste procedure chirurgiche da cui potrebbe ricavare grande beneficio”, sottolinea Angrisani.