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Cervicalgia, sempre più diffusa tra giovani e donne

La cervicalgia consiste nel dolore che interessa la parte superiore della colonna vertebrale, cioè il collo. Si tratta di una manifestazione clinica dolorosa molto frequente e, probabilmente, la più fastidiosa tra i dolori riferibili alla colonna vertebrale. Nonostante questo, dalle persone è solitamente considerata meno degna di attenzione rispetto a dorsalgia o lombalgia, per cui spesso si tendono ad adottare, al fine di risolverla, delle soluzioni fai-da-te.

Niente di più sbagliato, come sottolinea il dottor Corrado Musso, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia della colonna di Humanitas Gavazzeni Bergamo.

Che cosa bisogna fare quando si è vittime di cervicalgia?

«In caso di forte dolore al collo è consigliabile innanzitutto stare a riposo. Questo non significa stare a letto, anzi: questa tipologia di riposo, quando si è in presenza di cervicalgia, deve essere limitato e alternato al riposo su di una poltrona e a brevi passeggiate. Qualora non si possa fare a meno di stare a letto, bisogna assumere dei farmaci che possano prevenire l’insorgere di trombosi venosa profonda».

Per lenire il dolore da cervicalgia è consigliabile assumere degli antidolorifici e degli analgesici?

«Sì, purché con moderazione e senza pensare di curarsi da sé. Non bisogna sottovalutare la cervicalgia – in qualsiasi forma essa si presenti e più o meno incisiva che sia – né pensare di poter risolvere questo problema senza avere prima ottenuto adeguati pareri dagli specialisti. Meglio sempre rivolgersi al proprio medico che – in base alla specifica situazione – saprà indicare la terapia antinfiammatoria e analgesica più opportuna. E, se questa non dovesse dare i risultati sperati, saprà indirizzare il paziente a eseguire degli esami e delle visite specialistiche che consentano un approfondimento diagnostico utile alla sua guarigione».

In presenza di cervicalgia, è meglio tenere il collo e la parte superiore della schiena al caldo o al freddo?

«In presenza di cervicalgia è sicuramente da preferire il caldo, perché è in grado di determinare il rilassamento dei muscoli e, allo stesso tempo, un maggior apporto di sangue nell’area interessata, con generale beneficio per il soggetto».

Esistono fattori che possono contribuire a peggiorare il dolore al collo?

«Ci sono più fattori che possono determinare o peggiorare gli effetti della cervicalgia, se questa è già presente. Il primo è il sovraccarico funzionale, cioè il compimento di sforzi eccessivi alla parte superiore della colonna vertebrale e alle braccia. Effetti negativi possono sorgere anche per una temperatura troppo fredda o a seguito di posture o movimenti non appropriati o a periodi di intenso stress psicofisico».

Esiste un’età in cui è più facile sviluppare cervicalgia?

«Questa forma di mal di schiena colpisce in particolar modo le persone di sesso maschile e di età compresa tra i 40 e i 60 anni. Ma negli ultimi anni si sta registrando un’inversione di tendenza, caratterizzata da un calo dell’età d’esordio della patologia e da un coinvolgimento sempre più frequente delle donne, che svolgono oramai un’attività lavorativa sempre più simile a quella degli uomini».