Quali sono i trattamenti chirurgici dell’obesità?
Interventi chirurgici in anestesia generale per la cura della malattia dell’obesità
Tutti gli interventi chirurgici per l’obesità possono essere eseguiti in laparoscopia, seguendo quindi una procedura mininvasiva. Solo in rari casi selezionati si preferisce un approccio tradizionale ad addome aperto.
La laparoscopia più che una tecnica chirurgica diversa, è un approccio chirurgico diverso. Si opera attraverso piccoli fori e con sistemi sofisticati come telecamere ad alta definizione, full HD, che consentono una visione superiore a quella dell’occhio umano.
I benefici per gli operati sono molti, la videolaparoscopia nel periodo postoperatorio:
- provoca minore dolore
- permette una migliore respirazione e una maggiore facilità nei movimenti
- consente una più rapida ripresa lavorativa (dai 30 giorni della chirurgia tradizionale ai 15 giorni della laparoscopica; in casi di lavoro sedentario i tempi sono ulteriormente abbreviati)
- espone in maniera ridotta a un rischio di laparocele, cioè di ernia lungo la ferita
- offre un migliore risultato estetico.
Bendaggio gastrico regolabile
Con l’intervento di bendaggio gastrico regolabile laparoscopico, attraverso un anello di silicone gonfiabile (il bendaggio), posizionato intorno alla parete superiore dello stomaco, si crea una piccola tasca gastrica del volume di 15-20 cc, che lascia un’apertura di calibro ridotto, attraverso la quale il cibo passa lentamente dalla tasca superiore al resto dello stomaco.
Sleeve Gastrectomy
Con la sleeve gastrectomy lo stomaco viene sezionato verticalmente e una buona parte di esso viene così asportato. Lo stomaco che resta risulta a forma di tubo stretto: procura una forte riduzione dell’appetito e una sazietà precoce offrendo la possibilità di perdere peso con una buona qualità di vita.
By-pass gastrico
L’intervento di bypass gastrico consiste nella creazione di una tasca gastrica prossimale ottenuta mediante sezione dello stomaco. La continuità del tratto digestivo si ottiene poi attraverso un collegamento con il primo tratto di intestino (digiuno) in precedenza sezionato. Si perde peso per ridotto appetito e, soprattutto, per una senso precoce di sazietà.
Diversione bilio-pancreatica
L’intervento di diversione biliopancreatica consiste nell’asportazione parziale dello stomaco e in una derivazione dei succhi digestivi che incontrano il cibo molto più tardi rispetto a quanto avviene naturalmente. Ne risulta un ridotto assorbimento di quanto ingerito.
Redo-surgery
Viene definita redo-surgery, l’attività chirurgica bariatrica di “secondi interventi”. In Humanitas Gavazzeni la redo-surgery viene quotidianamente eseguita al termine di una attenta valutazione focalizzata sulla storia, sulle problematiche e sulle aspettative di ogni singolo caso.
Effetti collaterali della chirugia dell’obesità
La prima cosa da sottolineare è che chiunque si sottoponga a chirurgia dell’obesità dovrà poi tornare per visite di controllo con la frequenza programmata dal Centro: i controlli sono infatti essenziali per ottenere il migliore dei risultati con la minore percentuale di complicazioni.
Il primo effetto collaterale della chirurgia dell’obesità sarà quindi la necessità di rispettare il calendario dei controlli, con esami del sangue da eseguire a scadenze programmate: non tutti abitano vicino al Centro, pertanto deve essere messa in conto una certa mobilità nei mesi e negli anni successivi all’intervento.
Il secondo effetto collaterale da prendere in considerazione è che la chirurgia dell’obesità porterà grossi vantaggi al sistema endocrino e a tutti gli apparati del corpo umano (respiratorio, cardiocircolatorio, locomotore) eccetto uno, l’apparato digerente, che potrà infatti essere più spesso vittima che beneficiario della chirurgia bariatrica. Effetti collaterali comuni saranno, a seconda dell’intervento eseguito e ovviamente non tutti insieme, nausea, vomito, reflusso gastroesofageo, sindrome di dumping, meteorismo, diarrea, stitichezza.
Un terzo gruppo di effetti collaterali è infine a carico della nutrizione. Con grosse differenze da una procedura a un’altra, saranno possibili deficit o da ridotto introito (in alcuni interventi potranno essere carenti ferro e vitamine), o da ridotto assorbimento (potranno cioè mancare ferro, calcio, vitamine, proteine). Le carenze da ridotto assorbimento sono di solito più severe e richiedono di assumere cronicamente integratori a base di calcio, ferro e vitamine.