L’infarto e la riabilitazione (prevenzione secondaria)
Si parla di prevenzione secondaria nelle situazioni post-infarto, in applicazione dei trattamenti propri della fase di riabilitazione cardiovascolare.
Sia che venga svolta quando si è ancora ricoverati, sia che venga fatta ambulatorialmente, la riabilitazione post-infarto non ha solo la funzione di consentire la guarigione migliore possibile dopo un evento acuto e il recupero della più completa autonomia, ma ha anche il compito di promuovere la cosiddetta prevenzione secondaria.
In sostanza si tratta di impedire che, in futuro, possano verificarsi ulteriori eventi cardiaci, consentendo un migliore controllo di tutti i fattori di rischio attraverso esami più approfonditi, una terapia aggressiva e, soprattutto, un’educazione sanitaria e alimentare che convinca il paziente a cambiare stile di vita e abitudini.
La riabilitazione ambulatoriale
Particolarmente interessante, per i pazienti che hanno subito un infarto miocardico e che non hanno necessità di un ricovero prolungato, è la riabilitazione ambulatoriale: il paziente si reca tutti i giorni o a giorni alterni in ospedale per un paio di ore, durante le quali viene sottoposto:
regolarmente a:
- una visita medica con un cardiologo
- una buona dose di attività fisica (cyclette, tapis roulant) anche con l’aiuto e il supporto di un fisioterapista
periodicamente a:
- esami del sangue
- ecocardiogramma
- holter
- test da sforzo
- consulenza con dietologo, psicologo, diabetologo e tutti gli specialisti che sono in grado di permettergli di raggiungere un migliore controllo dei suoi fattori di rischio.