La colina, detta anche vitamina J, è una molecola sintetizzata dal fegato molto simile alle vitamine del gruppo B. La si trova anche in molti alimenti, come carne, pesce, fegato, fagioli, piselli, spinaci, frutta secca, uova e germe di grano.
Come enzima, interviene in molte reazioni metaboliche.
A che cosa serve la colina?
La colina è soprattutto utile per proteggere la salute del fegato – come ad esempio quando si è in presenza di cirrosi epatica o epatite – e per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue.
Il suo uso viene consigliato in presenza di perdita di memoria, depressione, Alzheimer, atassia cerebellare, schizofrenia e alcune forme di convulsioni.
Efficace sembra essere contro le infiammazioni associate all’asma, nei casi in cui si debba ricorrere a broncodilatatori. Altri utilizzi in genere consigliati: durante la gravidanza per prevenire i difetti del tubo neurale nel feto, negli sport di resistenza per ritardare il senso di fatica, per prevenire alcuni tumori e trattare la bronchite.
L’Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riconosciuto tre indicazioni d’uso:
- contribuisce al normale metabolismo dell’omocisteina
- contribuisce al normale metabolismo lipidico
- contribuisce al mantenimento della normale funzione epatica.
Quali sono le controindicazioni all’uso della colina?
Non si conoscono interazioni tra l’assunzione di colina e quella di farmaci o altre sostanze. Questa sostanza è in genere considerata sicura anche durante la gravidanza, in caso di dubbio meglio comunque chiedere consiglio al proprio medico.
In ogni caso non bisogna assumere dosi superiori alla dose massima giornaliera consigliata che è:
- 1g tra 1 e 8 anni di età
- 2g tra 9 e 13 anni
- 3g tra 14 e 18
- 3,5 oltre i 18 anni.
Disclaimer
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.