La cefotaxima è un antibiotico che appartiene al gruppo delle cefalosporine di terza generazione, nello specifico è la prima cefalosporina di terza generazione a essere stata disponibile.
Svolge un’azione antimicrobica simile a quella del cefamandolo ma con uno spettro più ampio, dal momento che ha un’attività maggiore contro i batteri Gram-negativi ed è molto resistente alle beta-lattamasi batteriche. Di contro, è meno attiva verso i batteri Gram-positivi e anaerobi.
A che cosa serve la cefotaxima?
La cefotaxima è utilizzata per trattare le infezioni dovute a organismi sensibili – come la meningite, la peritonite, la setticemia – e le infezioni del tratto genito-urinario e respiratorio, dei tessuti molli e della pelle, delle ossa e delle giunture e nella profilassi delle infezioni di origine chirurgica.
Come si assume la cefotaxima?
La cefotaxima viene assunta con iniezione, che può essere eseguita in modalità intramuscolare, endovenosa o per infusione.
Quali effetti collaterali ha l’assunzione di cefotaxima?
L’assunzione di cefotaxima è in genere ben tollerato. Si possono però manifestare alcuni effetti avversi, soprattutto nelle persone predisposte o particolarmente sensibili, come: dolori addominali, nausea, diarrea, vomito, glossite, pirosi gastrica, aumento dell’azoto ureico, aumento delle concentrazioni sieriche di creatinina, aumento delle transaminasi sieriche, aumento della biribulina, anemia emolitica, eosimofilia, confusione, cefalea, orticaria, febbre da farmaci, artralgia, tromboflebite, dolore, fragilità nella sede d’iniezione.
Quali sono le controindicazioni all’uso di cefotaxima?
È necessario prestare particolare attenzione nella somministrazione di questo farmaco:
- nei bambini con meno di 30 mesi di vita
- nei pazienti ipersensibili alla cefotaxima, alle cefalosporine, alle penniciline o ad altri antibiotici
- nei pazienti che soffrono di disturbi del ritmo cardiaco
- nei pazienti che hanno uno scompenso cardiaco grave.
Ne è sconsigliata l’assunzione durante la gravidanza e nella primissima infanzia. In questi casi può essere somministrato solo in caso di urgenza o di reale necessità, sempre e comunque sotto rigoroso controllo medico.
Dal momento che la cefotaxima tende ad accumularsi nel latte materno bisogna decidere se interrompere l’allattamento o il trattamento con questo medicinale, non dimenticando l’importanza che questo farmaco può avere per la salute materna.
Avvertenza
Le informazioni riportate sono indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico.