Che cos’è l’epatite A?
Il virus dell’epatite A – insieme a quelli dell’epatite B, dell’epatite C e dell’epatite D – è una delle principali cause di epatite acuta e cronica, infezione che può compromettere le funzioni del fegato.
L’infezione da virus dell’epatite A, il virus HAV, causa di solito negli adulti una malattia acuta che non cronicizza. Il quadro clinico è quello di una malattia con ittero (colorazione gialla della cute) nella maggioranza dei casi, nausea e vomito, stanchezza, perdita di appetito, dolore addominale.
La maggioranza dei pazienti guarisce senza particolari problemi durante il decorso della malattia. I sintomi dell’epatite A sono più severi negli adulti rispetto ai bambini, nei quali la malattia è spesso asintomatica.
Quali sono le cause dell’epatite A?
Il contagio da epatite A avviene attraverso il contatto oro-fecale – feci infette che contaminano alimenti. Il periodo d’incubazione del virus dell’epatite A – cioè il tempo che intercorre tra l’infezione e l’evidenza clinica – è compreso tra le 3 e le 6 settimane.
Come si può individuare l’epatite A?
Per effettuare una diagnosi dell’epatite A – così come degli altri tipi di epatite virale – è bene consultare uno specialista che potrà richiedere innanzitutto esami del sangue che includano la ricerca delle transaminasi AST e ALT. Si tratta di enzimi che segnalano la funzionalità epatica e si modificano in rapporto alla fase della malattia (acuta o cronica). Un’alterazione delle transaminasi rappresenta una spia del danno subito dalla cellula epatica a causa dell’infezione virale.
Potrà inoltre essere richiesta una biopsia epatica o il Fibroscan che permette di rilevare i differenti stadi della malattia: dalle prime fasi di infiammazione alla progressiva degenerazione del tessuto epatico delle epatiti croniche.
Come si può curare l’epatite A?
Non esiste un trattamento specifico per l’epatite A. Il controllo della patologia avviene soprattutto a norme preventive e di profilassi post-esposizione. Attualmente esiste un vaccino, non obbligatorio. Nei casi più gravi si può ricorrere al trapianto del fegato.
Dopo la guarigione da epatite A il paziente sarà per sempre immunizzato rispetto al virus HAV e non potrà dunque più contrarre questa forma di epatite.