In occasione della Giornata Mondiale del Cuore, che anche in questo 2021 ricorre il 29 settembre, Humanitas Gavazzeni ha raccolto in formato podcast – nel progetto “Stesso battito” – dieci storie di pazienti affetti da malattie cardiovascolari e dei loro medici, per incoraggiare all’ascolto del cuore e alla prevenzione.
La salvezza viene dal defibrillatore
«L’anno delle nozze arriva in un baleno: è il 2014 e il 5 gennaio è la sera della cena a casa dei miei genitori con la mia futura moglie e la sua famiglia. Vado a prendere le pizze: sono al semaforo rosso quando capisco che c’è qualcosa che non va. Perdo i sensi, ma all’improvviso ritorno alla vita. Il defibrillatore ha fatto il suo dovere. Undici anni dopo averlo impiantato».
La storia di Francesco, con la sindrome di Brugada e un defibrillatore impiantato a 22 anni a un cuore apparentemente sano, è solo una di quelle raccolte dall’ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo nel podcast “Stesso Battito”. I dieci racconti di cura sono stati predisposti per sensibilizzare alla conoscenza e prevenzione delle malattie cardiovascolari, incentivando all’ascolto del cuore in una modalità inedita. La giornata mondiale è un momento importante per porre l’attenzione sulla prevenzione di malattie cardiovascolari, ancora oggi una delle maggiori cause di morte.
Stesso battito: i podcast con le voci di pazienti e medici
Il progetto “Stesso battito”, figlio di una storia lunga oltre cinquant’anni che lega l’ospedale di Bergamo alla cura del cuore, raccoglie in formato podcast le storie di pazienti di Humanitas Gavazzeni che raccontano il proprio percorso dai primi sintomi alla guarigione, con l’obiettivo di ricordare l’importanza di non lasciare inascoltato il proprio cuore.
Insieme alle storie dei pazienti, raccontate dagli attori della compagnia teatrale Erbamil di Bergamo, le voci dei medici in Humanitas Gavazzeni che li hanno seguiti passo passo, sempre in ascolto di ciò che il cuore ha da dire. Ognuno di loro ha prestato la propria voce nel podcast, per fornire consigli di prevenzione e raccontare da un punto di vista clinico, ma anche empatico, il percorso di cura del proprio paziente.
Le storie di Renzo, Francesco, Raffaele…
«Ho scelto di raccontarvi la storia di Renzo per parlarvi dell’aterosclerosi, più spesso conosciuta come arteriosclerosi, una condizione patologica caratterizzata dall’accumulo di placche che si depositano sulle pareti interne delle arterie e ostacolano il defluire naturale del sangue – si ascolta nella testimonianza di cura del dottor Paolo Panisi, cardiochirurgo –. Quando questa patologia interessa le arterie del cuore, cioè le coronarie, si corre il rischio di infarto».
Tra i dieci pazienti c’è Francesco, affidato alle cure della dottoressa Elena Lucca, elettrofisiologa di Humanitas Gavazzeni, ma anche Raffaele, operato per una grave insufficienza della valvola mitrale dal “robot del cuore” del dottor Alfonso Agnino, responsabile della Cardiochirurgia robotica e mininvasiva di Humanitas Gavazzeni, che nel 2019, insieme alla sua équipe, ha attivato un programma di Cardiochirurgia robotica, unico caso italiano.
«Per risolvere il problema di Raffaele abbiamo effettuato un intervento complesso con il robot – spiega il dottor Agnigno – tecnologia che consente di eseguire interventi precisi ed efficaci in cui l’estrema accuratezza della mano robotica permette di ridurre al minimo il trauma dei tessuti e, quindi, il tempo di recupero dei pazienti, rendendo inoltre quasi invisibili le cicatrici sul torace».
Tutti i podcast saranno disponibili dal 29 settembre sulla pagina dedicata del sito www.humanitasgavazzeni.it e sul profilo Spotify “Stesso battito”.