L’obesità è una malattia caratterizzata da un accumulo patologico di grasso corporeo che porta a conseguenze importanti per lo stato di salute e la qualità della vita. L’obesità è un problema di salute pubblica a livello mondiale e incide sulla durata della vita perché può portare all’insorgere di disturbi quali pressione alta, diabete mellito, apnee notturne e patologie cardiovascolari.
Il Dott. Ezio Lattuada, Responsabile del Centro di Chirurgia della Grande Obesità e Malattie Metaboliche di Humanitas San Pio X ci aiuta a rispondere alle domande più frequenti che riguardano questa malattia.
Essere sovrappeso può portare alla comparsa di alcuni disturbi?
Si, il sovrappeso è spesso correlato a problemi di salute, tra cui:
- Problemi cardiaci e infarto
- Pressione alta
- Diabete
- Cancro
- Colecisti e calcoli biliari
- Osteoartrite
- Gotta
- Problemi respiratori, come apnee del sonno e asma
“Numerosi studi clinici hanno evidenziato – afferma il Dott. Ezio Lattuada – che la gravità delle malattie correlate all’obesità sono direttamente proporzionali all’eccesso ponderale ed incidono negativamente sulla qualità di vita del paziente obeso”.
Come sapere se si è in sovrappeso?
Viene definita obesità un eccesso di grasso corporeo totale. Per la misurazione dell’obesità viene comunemente utilizzato l’Indice di Massa Corporea (BMI) che calcola il peso in relazione all’altezza. Viene considerata obesa una persona il cui indice di massa corporea è pari o superiore a 30.
Tutto il grasso è cattivo?
Una certa quantità di grassi all’interno della dieta è necessaria per la salute. Ma, è importante evitare quelli saturi e privilegiare quelli non saturi, come i grassi provenienti dal grano, dalle nocciole o dalle fonti vegetali.
“Generalmente, i grassi di origine animale – spiega il Dott. Lattuada – sono quelli che aumentano i livelli della colesterolemia ed in particolare del colesterolo LDL, che può danneggiare le pareti delle arterie”.
Quali step seguire per perdere peso?
Per perdere definitivamente peso è importante:
- Educare se stessi ad abitudini alimentari più sane
- Avere un obiettivo realistico
- Formulare un piano alimentare strutturato con un medico e un dietologo e ricevere un adeguato follow-up.
- Fare esercizio fisico
“È sbagliato – continua il Dott. Lattuada – pensare di dimagrire stabilmente con i digiuni forzati, bisogna invece fare attenzione alla scelta degli alimenti, riducendo in particolare i cibi ipercalorici e bisogna soprattutto aumentare l’attività fisica”.
Quale sport praticare?
Non importa quale tipo di sport o attività fisica verrà praticata; sport, esercizio, faccende domestiche o attività legate al lavoro portano tutte a dei benefici.
Negli ultimi anni, vengono privilegiati gli esercizi di routine per la riduzione e il mantenimento del peso.
Alcune pubblicità mostrano come un solo macchinario possa far lavorare tutto il corpo e raggiungere, così, i risultati di cui si ha bisogno. Comunque, molti di questi attrezzi potrebbero essere d’aiuto solo per specifiche condizioni, come quelle cardiovascolari. Inoltre, questi macchinari permettono un numero limitato di esercizi e non vanno bene per tutti i casi.
Per scegliere un programma mirato alle proprie esigenze, è consigliabile rivolgersi al proprio medico o ad un trainer sportivo certificato.
Quanta attività fisica svolgere?
Gli studi dimostrano che anche le persone più sedentarie possono raggiungere risultati significativi con solo 30 minuti o più di attività fisica al giorno.
Per maggiori benefici, gli esperti suggeriscono 30 minuti di attività aerobica di media intensità, 3 volte a settimana, più esercizio anaerobico come potenziamento muscolare e stretching due volte alla settimana.
Se si è stati inattivi per molto tempo, è consigliabile iniziare con attività meno faticose, come camminata o nuoto a ritmo regolare così da non stressare il corpo. Una volta raggiunta una migliore forma fisica è bene aumentare gradualmente il carico di attività.
“Le persone obese non devono perdere occasioni per aumentare l’attività fisica; devono cercare – continua il Dott. Ezio Lattuada – di utilizzare meno possibile gli ascensori, l’automobile o la moto e privilegiare le scale, i mezzi pubblici e delle salutari camminate)
L’effetto “yo-yo” può essere dannoso?
La continua perdita e ripresa di peso viene definita effetto “yo-yo”. La perdita di peso può essere graduale o più sostanziosa; tuttavia, alcuni esperti sostengono che l’effetto yo-yo sia dannoso per la salute e che, per le persone affette da obesità, sia meglio mantenere cercare di mantenere un peso stabile. Tuttavia, non ci sono prove evidenti a sostegno di queste affermazioni. La maggior parte delle ricerche sull’obesità, infatti, dimostrano come gli individui affetti da questa patologia facciano più tentativi prima di riuscire a perdere peso con successo.
“L’effetto “yo-yo” è dannoso – afferma il Dott. Lattuada – perché solitamente il paziente tende nel tempo ad un aumento progressivo del peso; questo determina una condizione di frustrazione e delusione che non lo aiutano ad un controllo ottimale delle proprie abitudini alimentari ed alla fine il paziente raggiunge livelli di obesità grave, con BMI superiore a 40. Quando l’eccesso ponderale raggiunge questi livelli si deve, talvolta, ricorrere ad interventi chirurgici per l’obesità grave”.
Come evitare le diete “alla moda”?
Molte diete alla moda hanno le seguenti caratteristiche:
- Promettono risultati veloci
- Consigliano un singolo prodotto o regime alimentare
- Raccomandano tesi basate su un singolo studio
- Sostengono tesi confutate da organizzazioni scientifiche affidabili
- Stilano una lista di cibi “buoni” o “cattivi”
- Raccomandano prodotti da vendere
- Raccomandano studi non verificati da altre ricerche
- Sostengono studi che non prendono in considerazione il singolo individuo, ma un gruppo di persone
- Eliminano uno o più di cinque gruppi alimentari.
È importante riconoscere ed evitare una dieta alla moda privilegiando, invece, un’alimentazione sana e varia.
Come prevenire il recupero del peso perso?
Per prevenire il recupero del peso è consigliabile:
- una perdita di peso regolare e costante. Chi perde peso lentamente facendo più esercizio, infatti, tende a non recuperare i kg persi.
- Assumere meno calorie riducendo il consumo dei grassi al 30% o meno del totale delle calorie giornaliere assunte.
- Non saltare i pasti
- Consumare snack poveri di grasso e con poche calorie, come frutta e verdura. Gli spuntini, infatti, hanno un grosso impatto sul totale delle calorie assunte.
- Scegliere cibi ricchi di fibre come pane di grano, cereali, pasta, riso, frutta e verdura. Questi cibi permettono di assumere minori quantità di calorie, ma saziandosi prima.
- Mantenere un diario giornaliero del cibo assunto. È utile scrivere tutto quello che si è mangiato o bevuto, ma è anche importante essere onesti e accurati altrimenti il diario non potrà essere d’aiuto.
- Non escludere gruppi di alimenti per assicurarsi di assumere tutti i nutrienti di cui si ha bisogno.
“Una riduzione stabile dell’eccesso ponderale – conclude il Dott. Ezio Lattuada – può essere ottenuta solo grazie ad un cambiamento radicale del proprio comportamento che prevede: un aumento consistente dell’esercizio fisico, un diverso atteggiamento nei confronti del cibo, la scelta razionale degli alimenti. Questi obiettivi possono essere ottenuti grazie al supporto di un team multidisciplinare che comprenda dietologo e psicologo”.