In che cosa consiste il trattamento aquabeam?
Aquabeam è un intervento che prevede l’utilizzo del sistema “ablazione ad acqua” (idro-ablazione) che consente l’applicazione di una tecnica chirurgica unica e innovativa dedicata alla cura dell’iperplasia prostatica benigna.
È una procedura minimamente invasiva, che unisce l’acquisizione di immagini in tempo reale, la robotica e l’ablazione a getto d’acqua senza impiego di calore. Il tessuto prostatico in eccesso viene asportato con precisione ed efficacia senza il rischio di effetti collaterali e complicazioni generati dai trattamenti termici.
Il trattamento aquabeam si avvale dell’utilizzo di una tecnologia robotica che offre vantaggi evidenti per il paziente sia durante l’intervento, vista la grande riduzione del trauma chirurgico – ablazione a getto d’acqua senza impiego di calore –, sia nei momenti successivi, dal momento che viene ridotto sensibilmente il trauma dei tessuti circostanti, preservando la qualità di vita dei pazienti.
Quando viene eseguita l’aquabeam?
Aquabeam è una tecnica con cui è possibile trattare gli adenomi prostatici, anche voluminosi, senza che vengano intaccate funzioni essenziali per la vita sessuale e riproduttiva dell’uomo, in particolare l’eiaculazione, che viene preservata in circa il 90% dei casi.
Questa terapia è sicura ed efficace per i pazienti affetti in particolare da iperplasia prostatica benigna che presentano sintomi urinari, e che sono intenzionati a conservare l’eiaculazione.
Gli esami preparatori e che permettono di confermare l’indicazione al trattamento di idro-ablazione sono la uroflussometria, l’ecografia addome completo e il PSA totale e libero.
Come viene eseguita l’aquabeam e qual è la sua durata?
Il trattamento di “ablazione ad acqua” si avvale dell’utilizzo della tecnologia robotica, che mette il chirurgo in condizione di programmare al dettaglio e in modalità personalizzata il piano di trattamento, per poi attivarlo in base alla programmazione attuata sempre con la stessa modalità robotica e automatica. Un altro vantaggio è dovuto al fatto che l’intervento viene eseguito utilizzando un getto d’acqua che, impiegato in modo rapido e ben indirizzato, è molto poco aggressivo nei confronti dei tessuti e riesce a intervenire sulla patologia preservando l’apice prostatico e i dotti eiaculatori, organi deputati all’eiaculazione.
Il tempo richiesto per il trattamento è di circa 2-3 minuti, massimo 4 per prostate molto grandi. La procedura si esegue in anestesia bilanciata (loco-regionale più sedazione), la degenza prevede una o due notti di ricovero e la dimissione avviene senza catetere vescicale.
Qual è l’area medica di riferimento per l’aquabeam?
Per maggiori informazioni sul trattamento aquabeam, vedere l’Unità Operativa di Urologia di Humanitas Gavazzeni di Bergamo.