La chirurgia delle ghiandole salivari maggiori, che ha come riferimento medico lo specialista otorinolaringoiatra, è indicata per trattare le neoplasie benigne o maligne delle ghiandole salivari, oltre che nel trattamento di patologie flogistiche recidivanti e nella litiasi o calcolosi salivare.
In che cosa consiste la chirurgia delle ghiandole sottomandibolari e sottolinguali
Il trattamento chirurgico delle neoplasie relative alle ghiandole sottomandibolari e sottolinguali consiste nell’esecuzione degli interventi di:
- scialoadenectomia sottomandibolare, che prevede l’asportazione (exeresi) della ghiandola e dei linfonodi contenuti nella loggia sottomandibolare, con un approccio eseguito attraverso il collo (transcervicale)
- scialoadenectomia sottolinguale, che può prevedere tre approcci differenti tra loro, scelti in base all’estensione e al grado di malignità in cui si trova la patologia da trattare. Nello specifico si distinguono in:
- approccio trans-orale, eseguito cioè attraverso la bocca
- “pull-through”, con accesso dal collo, senza che sia necessaria la resezione della mandibola
- trans-mandibolare, eseguito attraverso la mandibola.
L’esecuzione della chirurgia delle ghiandole salivari sottomandibolari e sottolinguali richiede un’attenzione particolare alle strutture vicine, soprattutto a quelle nervose come il ramo marginalis mandibulae del nervo facciale, la cui lesione provoca una deviazione dell’angolo della bocca, il nervo ipoglosso, che è responsabile dei movimenti della lingua, e il nervo linguale la cui lesione comporta una perdita di sensibilità a carico della lingua.
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