In che cosa consiste il trattamento chirurgico della sindrome dell’egresso toracico?
Nei casi refrattari della sindrome dell’egresso toracico superiore e, più specificatamente, quando vi sono delle ripercussioni vascolari eventualmente supportate da malformazioni ossee, va considerato il trattamento chirurgico decompressivo.
L’intervento chirurgico, in anestesia generale, si effettua essenzialmente mediante due possibili accessi: sovraclaveare (incisione al di sopra e parallela alla clavicola) o trans ascellare (al di sotto dell’ascella).
La decompressione si può effettuare mediante diverse procedure variamente associate a seconda del caso, come la sezione-asportazione di fasci muscolari, l’asportazione della prima costa e di anomalie ossee e/o fibrose.
La presenza di complicanze vascolari richiede ancor più il trattamento multidisciplinare del malato dove, accanto alla decompressione, vanno anche considerati trattamenti farmacologici per prevenire trombo embolie e/o per sciogliere gli eventuali trombi (fibrinolisi), procedure endovascolari e ricostruzioni chirurgiche vascolari.