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Urologia – Chirurgia robotica


In che cosa consiste la chirurgia robotica in urologia?

La chirurgia robotica in urologia consente al chirurgo urologo di eseguire interventi su specifiche patologie urologiche attraverso piccole incisioni cutanee, della misura di 5-10 millimetri, grazie alle quali è possibile in modo significativo ridurre il trauma dei tessuti interessati e il sanguinamento durante l’esecuzione dell’intervento.

La modalità mininvasiva permessa dall’utilizzo del robot consente anche di ridurre di molto il dolore post operatorio, la degenza e la convalescenza e permette al paziente di tornare in tempi stretti ai ritmi della sua vita quotidiana.

Quando viene eseguita la chirurgia robotica in urologia?

La chirurgia robotica in urologia viene impiegata per l’esecuzione degli interventi di prostatectomia radicale – intervento con cui vengono asportati i carcinomi prostatici – oltre che per l’asportazione dei tumori renali, patologia che colpisce soprattutto gli uomini. Inoltre l’utilizzo del robot può essere applicato anche ad alcune patologie benigne dell’apparato urinario, in particolare all’intervento di giuntoplastica renale nei pazienti affetti da stenosi del giunto pielo-ureterale.

Come viene eseguita la chirurgia robotica in urologia?

L’utilizzo del robot in urologia consente di intervenire con una maggiore precisione del gesto, grazie al fatto che si opera potendo disporre di una visione dell’area di intervento ingrandita di 10 volte rispetto a quanto viene percepito e trasmesso dall’occhio umano. Il campo di intervento viene trasmesso su uno schermo full HD che riproduce immagini ad altissima risoluzione e in 3D.

Grazie a questo sistema ottico altamente tecnologico, il chirurgo è in grado di individuare e distinguere anche le strutture anatomiche più piccole. Ciò consente di preservare i nervi e le strutture che vengono coinvolte nel recupero precoce della continenza urinaria durante la prostatectomia radicale e di risparmiare il parenchima renale sano durante l’asportazione dei tumori.

Quali sono i vantaggi della chirurgia robotica in urologia per il paziente?

Come detto, la chirurgia robotica offre la possibilità di preservare nervi e strutture e per questo consente di ridurre in modo sensibile il rischio di eventuali complicazioni che potrebbero generarsi a seguito dell’esecuzione dell’intervento.

Per quanto riguarda l’asportazione dei carcinomi prostatici, si riduce il rischio di provocare incontinenza urinaria e disfunzione erettile che possono sorgere a seguito di questo intervento.

Per ciò che concerne l’asportazione dei tumori renali, invece, questa tecnica consente di asportare la sola forma tumorale salvaguardando la funzionalità dell’organo.

La chirurgia robotica in urologia ha controindicazioni?

Le principali controindicazioni alla chirurgia robotica sono di tipo anestesiologico e riguardano i pazienti per i quali non è possibile eseguire un’anestesia generale a causa di plurime comorbidità.

Affinché possa essere applicata la tecnica nerve sparing il tumore prostatico deve essere trattato nelle forme iniziali e localizzato nell’ambito della ghiandola prostatica. I tumori prostatici più aggressivi sono suscettibili di una chirurgia robotica più demolitiva che include anche l’asportazione dei linfonodi iliaci-otturatori bilateralmente.

Qual è l’area medica di riferimento per la chirurgia robotica in urologia?

Per maggiori informazioni sulla chirurgia robotica in Urologia, vedere l’Unità Operativa di Urologia di Humanitas Gavazzeni di Bergamo.

Unità Operative