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Seppia

La seppia è un mollusco che appartiene alla famiglia delle Sepiidae.

Quelle tipiche del Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico appartengono alla specie Sepia officinalis, molto diffusa sulle nostre tavole, gustosa e pregiata sotto il profilo nutrizionale.

I periodi migliori per la pesca di seppie sono quelli compresi tra gennaio e aprile e tra settembre e dicembre.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali della seppia?

In 100 grammi di seppie c’è un apporto di circa 72 calorie, così ripartite: 78% proteine, 19% lipidi e 3% carboidrati.

Nella stessa quantità sono inoltre contenuti:

  • 81,5 g di acqua
  • 14 g di proteine
  • 1,5 g di lipidi
  • 64 mg di colesterolo
  • 0,7 g di carboidrati disponibili
  • 0,7 g di zuccheri solubili
  • 273 mg di potassio
  • 0,8 mg di ferro
  • 27 mg di calcio
  • 143 mg di fosforo
  • 32 mg di magnesio
  • 4,2 mg di zinco
  • 1,1 mg di rame
  • 25 µg di vitamina A (retinolo equivalente).

 

Quando non bisogna mangiare seppia?

Non si conoscono interazioni tra il consumo di seppie e l’assunzione di farmaci o di altre sostanze.

 

Quali sono i possibili benefici della seppia?

La seppia è ipocalorica ed è povera di colesterolo, per cui è indicata per essere inserita in regimi dietetici dal basso contenuto calorico o per l’alimentazione di soggetti che soffrono di diabete mellito di tipo 2 o di dislipidemie.

La presenza di proteine dall’alto valore biologico ne fanno un alimento molto energetica.

 

Quali sono le controindicazioni della seppia?

La seppia è composta in buona parte da tessuto connettivo per cui il suo consumo non è consigliabile a chi soffre di gotta o di iperuricemia.

Chi soffre di disturbi digestivi deve evitare di consumarne grosse quantità, preferire le seppie più piccole o medie, congelarle e in seguito cuocerle in modo adeguato, evitando cotture troppo prolungate.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

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