Che cos’è il polso?
Il polso è l’articolazione complessa che collega le ossa dell’avambraccio con le ossa della mano consentendone i movimenti di estensione e flessione.
Com’è fatto il polso?
Il polso è composto da ossa che sono tenute insieme da legamenti e che sono associate a muscoli e nervi che ne permettono la mobilità.
Nello specifico, le ossa che contribuiscono a formare il polso sono le due dell’avambraccio, ulna e radio, e le otto carpali, disposte su due file e collegate fra loro da uno o più legamenti. Della fila prossimale, quella più vicina al polso, fanno parte 3 ossa: osso lunato, triquetro e osso pisiforme; della fila distale (meno vicina al polso) fanno parte quattro ossa: osso capitato, osso trapezio, trapezoide e osso amato. A queste si aggiunge l’osso scafoide, che incrocia entrambe le file.
I legamenti principali del polso sono:
- il legamento collaterale ulnare (o mediale), che collega l’ulna al triquetro e all’osso pisiforme
- il legamento collaterale radiali (o laterale), che collega il radio allo scafoide.
I movimenti del polso sono assicurati dalla presenza di vari muscoli, posti nell’avambraccio e uniti alla mano da un unico tendine che passa all’interno del polso:
- estensori del carpo,
- estensore comune delle dita
- estensore lungo del pollice
- flessori del carpo
- flessore superficiale delle dita
- flessore lungo del pollice.
L’articolazione del polso è infine attraversata da tre nervi che partono dall’avambraccio e giungono fino alla mano:
- il nervo radiale, che innerva la zona del dorso della mano compresa tra pollice e medio
- il nervo mediano che inneva pollice, indice, medio e anulare
- il nervo ulnare, che innerva la metà esterna dell’anulare e il mignolo.
Qual è la funzione del polso?
L’articolazione del polso mette in collegamento l’avambraccio e la mano e consente a quest’ultima una vasta serie di movimenti.
Grazie al polso la mano può essere:
- sollevata all’indietro, utilizzando i muscoli estensori del carpo, quello comune delle dita e quello lungo del pollice
- rivolta verso il basso, grazie a i muscoli flessori del carpo, a quello superficiale delle dita e a quello lungo del pollice.
- ruotata verso l’esterno, utilizzando l’estensore e il flessore ulnare del carpo
- ruotata verso l’interno, grazie all’estensore radiale breve e lungo e al flessore radiale del carpo.