Che cos’è un’emorragia?
L’emorragia è una perdita di sangue, che fuoriesce dai vasi sanguigni. L’emorragia può essere:
- interna, con perdita di sangue che si diffonde all’interno dell’organismo, in genere legata a traumi importanti
- esterna, con perdita di sangue che fuoriesce da una ferita cutanea o da un orifizio corporeo come bocca (ematemesi, se il sangue proviene dall’apparato digerente o emottisi, se il sangue proviene dalle vie aeree), naso (epistassi) orecchio (otorragia), ano (rettoragia), vagina (menorragia).
- arteriosa, quando il vaso sanguigno interessato è un’arteria
- venosa, quando il vaso sanguigno interessato è una vena.
Quali sintomi possono essere associati all’emorragia?
I sintomi legati all’emorragia variano a seconda che questa sia interna o esterna, arterioso o venoso.
In caso di emorragia interna, i sintomi possono essere ipotensione, comparsa di ematomi, shock, respirazione accelerata. In caso di emorragia esterna il sintomo più evidente è quello della fuoriuscita del sangue.
La perdita di sangue di origine arteriosa è più abbondante ed è intermittente perché segue la scansione del battito cardiaco. Il sangue appare di colore rosso vivo.
L’emorragia venosa è invece più modesta, continua e il sangue, meno ossigenato rispetto a quello arterioso, è di un colore rosso scuro.
Che cosa bisogna fare in caso di emorragia?
Quando si sospetta ci sia un’emorragia interna bisogna chiamare senza indugio i soccorsi.
Per quanto riguarda le emorragie esterne, invece, in alcuni casi possono essere utilizzati metodi semplici ed efficaci per interromperle come in caso di piccola perdita di sangue dal naso (non derivante da un forte trauma), quando può essere sufficiente applicare sangue sulla nuca o sulla fronte e piegare la testa in avanti (e non, al contrario di quanto si pensa, all’indietro!) stringendo le narici con le dita.
In caso di emorragia dall’orecchio, di sangue espulso con colpi di tosse (emottisi) o di sangue nel vomito (ematemesi) è meglio chiamare i soccorsi.
I soccorsi devono essere chiamati anche in caso di emorragia arteriosa, tamponando in attesa di questi la ferita con garze o fazzoletti. L’emorragia venosa è in genere meno preoccupante e può essere quasi sempre interrotta tamponando la ferita. Quando l’emorragia si arresta bisogna procedere alla sua medicazione.
Che cosa non bisogna fare in caso di emorragia?
In caso di emorragia bisogna:
- non toccare la ferita con la mani
- evitare il contatto con il sangue a mani nude
- non dare da mangiare o bere al ferito
- evitare che il ferito assuma farmaci che possano rendere più fluido il sangue e rallentare i processi di coagulazione.
Importante avvertenza
Le informazioni di questa scheda forniscono semplici suggerimenti utili a tenere sotto controllo la situazione in caso di attesa dei soccorsi e non sono in nessun caso da considerarsi interventi che possano sostituire l’intervento degli operatori di primo soccorso.