Che cos’è lo zinco?
Lo zinco è un microelemento e viene così chiamato perché rispetto ad altri minerali come potassio, cloro, calcio, magnesio, fosforo, zolfo e sodio – chiamati invece “macroelementi” – è presente nell’organismo in piccole quantità.
Il suo simbolo chimico è Zn.
A che cosa serve lo zinco?
Lo zinco è un elemento indispensabile alla vita di numerosissimi organismi. In un uomo adulto sono contenuti 1,4-2,3 g di zinco, presente soprattutto come cofattore di numerosi enzimi e di proteine di origine animale.
Questo minerale è coinvolto nel metabolismo energetico nei processi di sintesi degli aminoacidi e delle proteine ed è indispensabile in particolare in alcuni organi, come la ghiandola prostatica; è inoltre essenziale per i processi di crescita e di riparazione dei tessuti e per lo sviluppo sessuale, e svolge un importante ruolo nei processi di rigenerazione dei tessuti lesi. I suoi sali vengono impiegati come astringenti e antisettici.
In quali alimenti è presente lo zinco?
Diversi sono gli alimenti in cui si trovano buone quantità di zinco: la carne (rossa e bianca), le ostriche, i funghi, il cacao, le noci e il tuorlo d’uovo sono gli alimenti che ne contengono di più. Al contrario frutta, verdura e cereali contengono fitati e fibre che ne riducono l’assorbimento.
È bene ricordare che l’organismo riesce ad assorbire solo il 20-30% circa delle quantità di questo minerale presenti negli alimenti, e che lo zinco presente nei vegetali è più difficilmente assorbibile (pertanto i soggetti che seguono una dieta strettamente vegetariana possono avere carenze di questo minerale).
Qual è il fabbisogno giornaliero di zinco?
La dose giornaliera raccomandata di zinco è 15 mg (valore raccomandato a livello europeo). Nelle donne il fabbisogno aumenta durante l’allattamento, arrivando a 19 mg al giorno.
Quali conseguenze può determinare la carenza di zinco?
Tra le conseguenze cui può dar vita la carenza di zinco ci sono perdita dei capelli, diarrea e infezioni ricorrenti.
Nei casi più gravi può comportare ritardi nello sviluppo e nella maturazione sessuale, impotenza e perdita di peso e compromettere gusto, olfatto e guarigione delle ferite. Inoltre livelli scarsi di questo minerale possono determinare il rischio di carenza di vitamina A.
Quali conseguenze può determinare un eccesso di zinco?
Le conseguenze più immediate dell’assunzione di un eccesso di zinco sono vomito, nausea, diarrea, irritabilità, sonnolenza, anemia, vertigini.
Assunzioni eccessive di questo minerale prolungate nel tempo possono invece comportare alterazioni nel metabolismo del rame e del ferro, interferire con la salute dei globuli rossi e compromettere la funzionalità del sistema immunitario.
È vero che lo zinco protegge dal raffreddore?
Sebbene diverse ricerche abbiano messo in evidenza che in soggetti malnutriti l’assunzione di zinco favorisca l’aumento dei linfociti T riducendo durata e gravità delle infezioni, sembra che i preparati a base di zinco (pastiglie e gel nasali) non siano però efficaci nella cura del raffreddore.