L’erba di San Pietro è un’erba amara che appartiene alla famiglia delle Asteraceae. È una pianta erbacea perenne originaria dell’Asia occidentale, introdotta nel Regno Unito nel XVI secolo. In Italia viene coltivata raramente.
Ha una fragranza simile a quella di eucalipto e menta. Le sue foglie sono molto utilizzate per la preparazione di tè e infusi oltre che per aromatizzare le pietanze.
Quando non bisogna mangiare erba di San Pietro?
Non sono note interazioni tra il consumo di erba di san Pietro e l’assunzione di farmaci o di altre sostanze. In presenza di dubbio meglio chiedere consiglio al proprio medico.
Quali sono i possibili benefici dell’erba di San Pietro?
All’erba di San Pietro sono attribuite proprietà carminative, antispasmodiche, diuretiche ed emmenagoghe, cioè capaci di favorire il flusso mestruale.
In forma di pomata viene utilizzata per il trattamento di ulcere, vesciche, lividi, pruriti, croste, ustioni, problemi ai tendini, scabbia e fuoco di Sant’Antonio.
Va sottolineato, però, che tutti questi benefici non sono certificati da prove scientifiche che ne dimostrino l’efficacia.
Quali sono le controindicazioni dell’erba di San Pietro?
Non si conoscono controindicazioni al consumo di erba di San Pietro.
Avvertenza
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.