Con farro si indicano tre differenti tipologie di frumento i cui nomi scientifici sono: Triticum dicoccum – che è la varietà più diffusa in Italia – Triticum monococcum e Triticum spelta.
Grazie all’alto apporto dal punto di vista nutrizionale, il farro è tornato a essere molto coltivato negli ultimi anni, dopo secoli in cui il suo consumo era stato un po’ accantonato.
Viene commercializzato essiccato per cui è disponibile tutto l’anno.
Quali sono le proprietà nutrizionali del farro?
In 100 grammi di farro cotto in acqua senza che sia stato aggiunto sale c’è un apporto di circa 335 calorie. La stessa quantità, inoltre, contiene:
- 10 g di acqua
- 15 g di proteine
- 2,5 g di lipidi
- 67 g di carboidrati
- 58 g di amido
- 2,7 g di zuccheri solubili
- 7 g di fibre
- 18 mg di sodio
- 440 mg di potassio
- 43 mg di calcio
- 0,7 mg di ferro
- 420 mg di fosforo
- vitamina B3 (niacina).
Quando non bisogna mangiare farro?
Non sono conosciute interazioni tra il consumo di farro e l’assunzione di farmaci o di altre sostanze.
Quali sono i possibili benefici del farro?
Il farro contiene molte fibre e per questo è un ottimo lassativo con riconosciute capacità di depurare l’organismo. Le stesse fibre contribuiscono a limitare i livelli di colesterolo cattivo nel sangue riducendo il rischio cardivascolare e aiutano a tenere sotto controllo i livelli di zuccheri e dunque anche il rischio di contrarre il diabete di tipo 2.
Spesso è presente nelle diete dimagranti per il suo potere saziante che consente di limitare le quantità di cibo e di conseguenza di calorie introdotte con i pasti
Quali sono le controindicazioni del farro?
Il farro contiene glutine e dunque non può essere consumato da chi soffre di intolleranza al glutine o dai celiaci.
Visto il suo potere lassativo, inoltre, non deve essere consumato da chi soffre di problemi intestinali come la colite.
Disclaimer
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.