Il citalopram è un farmaco attivo sul sistema nervoso, nello specifico un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina che agisce influenzando i livelli di serotonina nel cervello.
A che cosa serve il citalopram?
Il citalopram viene assunto soprattutto per trattare la depressione.
Come si assume il citalopram?
Il citalopram viene assunto per via orale, sotto forma di gocce o di compresse.
Quali effetti collaterali ha l’assunzione di citalopram?
Tra gli effetti avversi che si possono manifestare a seguito di assunzione di citalopram ci sono: sonnolenza, capogiri, debolezza, ansia, nausea, insonnia, diarrea, perdita dell’appetito, costipazione, sbadigli, secchezza delle fauci, aumento della sudorazione, sintomi del raffreddore, problemi nella sfera sessuale, cambiamenti di peso.
È bene rivolgersi al più presto a un medico, nel caso in cui si manifestino:orticaria, rash, prurito, senso di oppressione al petto, difficoltà respiratorie, gonfiore di volto, bocca, labbra e lingua, problemi alla vista, cambiamenti d’umore, forti reazioni nervose come tremori o rigidità muscolare, mal di testa, forti capogiri, svenimenti, battito cardiaco accelerato o irregolare, vomito, perdita delle capacità di coordinazione, agitazione, allucinazioni, carenza di sodio.
Quali sono le controindicazioni all’uso di citalopram?
Non bisogna assumere citalopram quando già si assume pimozide o blu di metilene o se nei 14 giorni precedenti si è assunto un MAO inibitore.
Prima della somministrazione è importante informare il medico di:
- presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco (in particolare all’escitalopram), ad alimenti o ad altre sostanze
- assunzione contestuale di altri medicinali, di fitoterapici e di integratori, in particolare qualunque antidepressivo, Fans, sonniferi, narcotici, miorilassanti, ansiolitici, anticonvulsivanti, anagrelide, cimetidina, droperidolo, metadone, ondansetron, tramadolo, iperico, triptofano, anticoagulanti, antibiotici, chemioterapici, antimalarici, antiaritmici, psicofarmaci e medicinali contro l’emicrania
- sofferenza attuale o passata di disturbi emorragici o problemi di coagulazione, malattie epatiche o renali, glaucoma ad angolo stresso, convulsioni, malattie cardiache, scompenso cardiaco, anomalie del battito cardiaco, sindrome del QT lungo, battito cardiaco rallentato, anomalie nei livelli degli elettroliti o disturbo bipolare
- infarto recente
- sindrome del QT lungo in famiglia
- abuso di droghe (anche in passato)
- istinti suicidi (anche in passato)
- gravidanza o allattamento.
Avvertenza
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico.