L’idromorfone è un antidolorifico, nello specifico un narcotico che agisce modificando il modo in cui il cervello e il sistema nervoso reagiscono al dolore.
A che cosa serve l’idromorfone?
L’idromorfone è utilizzato per il controllo del dolore quando è necessario un trattamento antidolorifico 24 ore su 24 e non si può intervenire con altri dolorifici o la persona interessata è intollerante all’azione di altri narcotici.
Come si assume l’idromorfone?
In genere l’idromorfone viene assunto per via orale sotto forma di soluzione liquida, di compresse o di compresse a rilascio prolungato.
Quali effetti collaterali ha l’assunzione di idromorfone?
L’assunzione di idromorfone può causare gravi problemi respiratori, in particolare nelle prime 72 ore di trattamento e in tutte le volte che ne si aumenta la dose.
Tra i possibili effetti avversi che si possono manifestare a seguito dell’assunzione di questo principio attivo ci sono: mal di testa, insonnia, nausea, vomito, capogiri, secchezza delle fauci, perdita dell’appetito, sonnolenza, dolori muscolari, dolori articolari, dolori alla schiena, sudorazione abbondante, mal di stomaco, prurito, ansia, depressione.
È bene contattare al più presto un medico se si manifestano: orticaria, rash, difficoltà respiratorie, gonfiore di volto, occhi, labbra, lingua, bocca, braccia, polpacci, caviglie o piedi, raucedine, difficoltà a deglutire, dolori al petto, convulsioni, forte sonnolenza, svenimenti, sensazione di testa leggera quando ci si muove.
Quali sono le controindicazioni all’uso di idromorfone?
Non bisogna interrompere improvvisamente l’assunzione di idromorfone, lo si deve fare solo sotto controllo medico che provvedera a ridurne gradualmente il dosaggio.
L’idromorfone può causare sonnolenza e quindi difficoltà di guida o di manovra di macchinari pericolosi.
Prima di assumerlo è importante informare il medico di:
- presenza di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a qualunque altro farmaco, in particolare ai solfiti
- assunzione contestuale di altri medicinali, di fitoterapici o di integratori, ricordando in particolare di menzionare buprenorfina, butorfanolo, ipratropio, nalbufina e pentazocina oppure farmaci contro glaucoma, sindrome dell’intestino irritabile, Parkinson, ulcere e disturbi delle vie urinarie,
- assunzione contestuale di isocarbossazide, fenelzina, selegilina o tranilcipromina, anche se l’assunzione è stata interrotta nelle due settimane precedenti
- sofferenza attuale o passata di ileo paralitico, blocchi gastrointestinali, pressione bassa, malattia di Addison, convulsioni, disturbi che accusano difficoltà nella minzione o malattie di cistifellea, pancreas, fegato, tiroide o rene.
- recenti interventi chirurgici o sofferenza di malattie che modificano il transito nell’apparato digerente
- gravidanza o allattamento.
È importante avvertite chirurghi e dentisti di trattamenti con Idromorfone in corso.
Avvertenza
Le informazioni riportate sono indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico.