Gli ioduri sono sali dell’acido iodidrico che vengono utilizzati in particolare per il trattamento dell’ipertiroidismo in fase preoperatoria, oppure per terapie di cura in associazione con altri farmaci antitiroidei, come metimazolo, propiltiouracile e carbimazolo.
Vengono impiegati anche come espettorati e come coadiuvanti per trattare varie micosi e lesioni granulomatose di patologie come la sifilide, la tubercolosi e la lebbra.
A che cosa servono gli ioduri?
Inseriti tra i farmaci antitiroidei, gli ioduri oggi risultano meno utilizzati di altri farmaci della stessa categoria. La loro azione consiste nell’inibire l’organificazione dello iodio e la conseguente liberazione nella circolazione sanguigna degli ormoni tiroidei T3 e T4.
Come si assumono gli ioduri?
Gli ioduri vengono assunti per via orale, cioè ingeriti attraverso la bocca.
Quali effetti collaterali ha l’assunzione di ioduri?
Tra gli effetti collaterali che possono prodursi in seguito all’assunzione di ioduri, ci sono: mal di gola, disturbi gastrointestinali, ulcerazioni delle mucose, eruzioni cutanee simili ad acne, infiammazione delle ghiandole salivari e alterazioni del gusto.
Quali sono le controindicazioni all’assunzione di ioduri?
La somministrazione degli ioduri deve essere monitorata dal medico perché può causare potenziali reazioni anafilattiche o di ipersensibilità anche di una certa gravità.
Nelle persone che soffrono di una funzionalità renale e/o epatica ridotta l’assunzione di questi sali deve essere ben ponderata, valutando il rapporto benefici/rischi prima della somministrazione.
Particolare attenzione deve essere prestata anche da chi debba seguire una dieta a basso contenuto di sodio, visto che la presenza di questo elemento, negli ioduri, è particolarmente importante.
Avvertenza
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico.