Il metolazone è un farmaco diuretico in grado di inibire i canali del sodio espressi sulla superficie delle cellule del tubo distale e del tratto ascendente dell’ansa di Henle del nefrone – unità funzionale del rene – attraverso la riduzione del riassorbimento di sodio e la promozione dell’escrezione, con conseguente effetto diuretico.
Viene espulso per circa l’80% con le urine e per il 20% per via biliare.
A che cosa serve il metolazone?
Il metolazone è utilizzato per il trattamento dell’ipertensione di gravità medio-bassa e delle condizioni edematose che sono caratterizzate da una maggiore ritenzione idro-salina.
In abbinamento con altri farmaci antipertensivi può essere utilizzato in caso di ipertensione severa.
Come si assume il metolazone?
L’assunzione di metolazone avviene soprattutto per via orale, sotto forma di compresse.
Quali effetti collaterali ha l’assunzione di metolazone?
L’assunzione di metolazone può provocare vari effetti collaterali, che possono variare in base alla sensibilità del soggetto, al dosaggio prescritto e alla durata della terapia. Tra i sintomi più comuni ci sono: nausea, vomito, diarrea, ipotensione ortostatica, inappetenza, cefalea, secchezza delle fauci.
Si possono anche manifestare effetti avversi di interesse ematologico come l’aumento della glicemia, dell’azotemia e della creatinina, la gotta e l’alterazione dell’emocromo. Dal punto di vista dermatologico possono rilevarsi reazioni come orticaria, esantemi e angiopatie.
Quali sono le controindicazioni all’uso di metolazone?
La somministrazione di metolazone è controindicata in caso di diminuzione della concentrazione ematica di potassio (ipokaliemia), riduzione della concentrazione ematica di sodio (iponatriemia), morbo di Addison (insufficienza corticosurrenalica cronica).
Così come accade per tutti i diuretici, prima di intraprendere l’assunzione di metolazone è bene monitorare costantemente i parametri di sodiemia, potassiemia, azotemia, uricemia e glicemia. Particolare attenzione deve essere posta per i pazienti affetti da diabete, in terapia ipoglicemizzante o con la gotta.
L’assunzione durante la gravidanza è sconsigliata perché il metolazone può facilmente attraversare la barriera placentare ed esporre il feto al rischio di ittero e piastrinopenia.
Poiché il principio attivo può inoltre essere secreto inalterato nel latte materno, è consigliata la sospensione dell’allattamento durante l’assunzione del farmaco.
Avvertenza
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico.