Il pantoprazolo è un farmaco dell’apparato gastrointestinale, nello specifico un inibitore della pompa protonica, che agisce riducendo la produzione di acidi da parte dello stomaco.
A che cosa serve il pantoprazolo?
Il pantoprazolo viene utilizzato per trattare il reflusso gastroesofageo, in particolare per ridurne i sintomi e consentire la guarigione dell’esofago con il fine di prevenire altri eventuali ulteriori danni.
Per questo viene impiegato quando lo stomaco produce troppi acidi, come nel caso della sindrome di Zollinger-Ellison.
Come si assume il pantoprazolo?
Il pantoprazolo può essere assunto per via orale sotto forma di granulato, di sospensioni o di compresse a rilascio ritardato. Le posologie variano a seconda della situazione specifica.
Quali effetti collaterali ha l’assunzione di pantoprazolo?
L’assunzione di pantoprazolo può provocare vari effetti collaterali tra cui, soprattutto nei casi in cui ci siano assunzioni elevate o protratte per periodi superiori a un anno, l’aumento del rischio di fratture al polso, all’anca o alla colonna vertebrale. Un’assunzione prolungata può anche indebolire le pareti dello stomaco e ridurre i livelli ematici di vitamina B12. Tra gli effetti collaterali più frequenti i sono: dolori alle articolazioni, mal di testa, costipazione, nausea, vomito e gas.
È bene, invece, contattare subito un medico se a seguito dell’assunzione di pantoprazolo si verificano situazioni di: battito cardiaco irregolare, difficoltà respiratorie, difficoltà a deglutire, convulsioni, capogiri, febbre, vesciche o esfoliazione della pelle, mal di stomaco, grave diarrea, gonfiore a volto, occhi, bocca, labbra, lingua o gola, prurito, rash, tremori incontrollabili, spasmi muscolari o stanchezza insolita.
Quali sono le controindicazioni all’uso di pantoprazolo?
Prima di assumere pantoprazolo bisogna avvisare il medico di:
- presenza di allergie al farmaco e ai suoi principi attivi o a dexlansoprazolo, esomeprazolo, lansoprazolo, omeprazolo, raberazolo o altri farmaci
- assunzione di altri medicinali, fitoterapici e integratori, ricordandosi soprattutto di menzionare antibiotici, anticoagulanti, atazanavir, digossina, diuretici, integratori di ferro, ketoconazolo, metotressato e nelfinavir
- sofferenza presente o passata di bassi livelli ematici di magnesio o di infezioni da Helicobacter pylori.
- gravidanza o allattamento al seno.
Avvertenza
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico.