N.B. Questa è una pagina a scopo informativo, nessun vaccino viene effettuato in Humanitas Castelli
Che cos’è il vaccino anti morbillo-parotite-rosolia-varicella (MPRV)?
Questo tipo di vaccino può essere trivalente, e quindi fornire una protezione dal morbillo, dalla parotite e dalla rosolia, oppure quadrivalente e quindi anti morbillo-parotite-rosolia-varicella. Questo secondo è quello a oggi raccomandato dal Sistema Sanitario Nazionale. In tutti i casi, la somministrazione di questi vaccini dal 2017 risulta obbligatoria nell’età che è compresa tra gli 11 mesi e i 16 anni.
MORBILLO
Il morbillo è una patologia infettiva esantemica molto contagiosa, che è dovuta al virus del morbillo (morbillivirus) e che si trasmette mediante goccioline di saliva presenti nell’aria o secrezioni del naso, della bocca e della gola. Tra i sintomi del morbillo ci sono febbre, congiuntivite, rinorrea, tosse e faringite cui si aggiunge un’eruzione cutanea che è caratterizzata da piccoli puntini rossi (esantema) e che si diffonde, partendo da dietro le orecchie, in tutto il corpo, fino ai piedi.
Il morbillo, fino al 30% dei casi, può provocare l’insorgenza di complicanze, in particolare nei bambini con meno di cinque anni e nelle persone con più di vent’anni. Tra le complicanze più diffuse ci sono l’otite, la diarrea, la polmonite e le convulsioni. Più raramente sin possono presentare encefalite e paraencefalite subacuta sclerosante. Le complicanze del morbillo possono ancora oggi risultare fatali, in particolar modo nei bambini che hanno un’età inferiore ai 5 anni.
PAROTITE
La parotite, comunemente chiamata “orecchioni“, è anch’essa una malattia infettiva contagiosa, causata da un virus che si trasmette mediante le goccioline di saliva sospese nell’aria a seguito di tosse, di starnuti ma anche solo parlando e che riguarda soprattutto le prime vie aeree e le ghiandole salivari parotidi. Il contagio avviene dalla saliva infetta.
A sintomi iniziali generici, come mal di testa, febbre e malessere fanno seguito dolori alle orecchie e alla parotide, all’altezza della mandibola. Le parotidi poi si gonfiano e danno l’impressione che le orecchie siano più grandi, da qui il nome “orecchioni”. La prognosi della parotite è in genere benigna ma si possono manifestare complicanze come l’infiammazione dei testicoli, l’encefalite, la meningite e la pancreatite.
ROSOLIA
La rosolia è una patologia infettiva causata dal Rubivirus. È anch’essa contagiosa e anche in questo caso si trasmette attraverso le goccioline di saliva infette che vengono emesse parlando, starnutendo o tossendo. Questo virus si trova in vari tessuti dell’organismo, compresi i linfonodi e si manifesta con un’esantema lieve – cioè un’irritazione della pelle – che da dietro le orecchie raggiunge il viso e poi si diffonde a tutto il collo.
Altri sintomi che si possono manifestare in presenza di rosolia sono rigonfiamento dei linfonodi di testa e collo, mal di testa, febbricola, congiuntivite e malessere. Nonostante si tratti di una patologia benigna, se contratta in gravidanza può comportare l’insorgenza di severi disturbi a carico del feto, tra cui lo sviluppo di problemi nel bambino come cardiopatie, ritardi cognitivi, cecità e altri disturbi della vista.
Se l’infezione avviene poco prima del concepimento o nelle prime 8-10 settimane di gestazione, il rischio di conseguenze al feto è fino al 90% con rischi di danno fetale, inclusi morte intrauterina, aborto, o malformazioni congenite (sindrome della rosolia congenita).
VARICELLA
La varicella è un’infezione che presenta un alto rischio di contagio e che ha come sintomo principale delle vescicole che si propagano su tutta la superficie del corpo. Se contratta durante la gravidanza o da neonati può comportare complicanze. In alcuni casi la varicella si può aggravare con lo sviluppo di infiammazioni al cervelletto, infezioni della pelle e polmonite.
Come funziona il vaccino anti morbillo-parotite-rosolia-varicella (MPRV)?
Il vaccino anti morbillo-parotite-rosolia-varicella è composto da virus vivi ma attenuati, che sono in grado di stimolare le difese dell’organismo senza procurare la malattia.
Questo vaccino viene somministrato con un’iniezione sottocutanea da effettuarsi nella coscia o nel braccio.
Quando effettuare il vaccino anti morbillo-parotite-rosolia-varicella (MPRV)?
Il vaccino anti morbillo-parotite-rosolia-varicella è obbligatorio dal 2017 (decreto legge 73/2017) per tutti i nuovi nati. Viene somministrato, come detto per via sottocutanea, in due dosi: la prima nel secondo anno di vita, la dose, di richiamo, intorno ai 5-6 anni.
È raccomandata la vaccinazione di tutte le persone a qualunque età che non hanno già effettuato in precedenza il vaccino e che non hanno contratto una o più di queste patologie.
Effetti collaterali del vaccino anti morbillo-parotite-rosolia-varicella (MPR)
In seguito alla somministrazione del vaccino anti morbillo-parotite-rosolia-varicella, possono manifestarsi sintomi come dolore, gonfiore e arrossamento nel sito di iniezione. Nei 6-14 giorni che fanno seguito alla somministrazione del vaccino, in alcuni casi, si possono manifestare febbre, lieve esantema, gonfiore del viso o che si sviluppa nella parte posteriore del collo.
Come per tutti i vaccini, possono verificarsi reazioni allergiche anche gravi. Tuttavia, si tratta di un evento del tutto raro.
Chi dovesse avere mostrato segni di allergia grave durante la prima dose del vaccino o in presenza di altri farmaci con gli stessi costituenti, non deve più effettuare la vaccinazione.
Il vaccino è controindicato durante la gravidanza. L’avere ricevuto trasfusioni o il fatto di assumere terapie a base di cortisonici a dosi elevate o di immunoglobuline possono essere motivi per non effettuare la vaccinazione o, comunque, per posticiparla.
Il vaccino MPRV è controindicato anche per le persone che presentano immunodeficienza grave a seguito, per esempio, di patologie oncologiche o congenite o di terapie antitumorali cortisoniche o con immunosoppressori. In queso caso è importante che siano invece vaccinati i familiari, perché chi è immunodepresso, in presenza di malattia ha più probabilità di sviluppare complicanze. I soggetti con HIV devono, invece, essere vaccinati, a meno che non ci sia la presenza di una grave immunodepressione.