Che cos’è l’insufficienza venosa cronica?
L’insufficienza venosa cronica (IVC) consiste nell’incapacità del sangue delle vene a ritornare al cuore dopo essere arrivato fino agli arti inferiori, dove tende a ristagnare. Può avere origine da un’alterazione delle vene, la cosiddetta insufficienza venosa cronica organica, o può essere causata da un’iperattività delle vene stesse, la cosiddetta insufficienza venosa cronica funzionale.
Quali sono le cause dell’insufficienza venosa cronica?
L’insufficienza venosa cronica organica può essere causata da una dilatazione delle pareti delle vene (varici) che a sua volta può derivare da varie cause come gravidanze, sovrappeso, ritenzione idrica e altre ancora. L’insufficienza venosa cronica è molto diffusa, soprattutto tra le donne, tanto che si calcola che in Italia 3 esponenti del sesso femminile su 10 ne siano affette in varia misura.
L’insufficienza venosa cronica funzionale deriva invece da un sovraccarico di lavoro delle vene che può essere causato da posture errate, scarso movimento degli arti inferiori o alterazioni della pompa muscolare.
L’eccesso di peso rappresenta un chiaro fattore di rischio per l’insorgere e lo sviluppo dell’Insufficienza venosa cronica degli arti inferiori. Questo perché gli obesi tendono anzitutto a muoversi poco, e il loro sangue viene pompato molto più lentamente a causa del gran numero di cellule adipose presenti in parti del corpo interessate dal flusso del sangue diretto verso gli arti inferiori.
Quali sono i sintomi dell’insufficienza venosa cronica?
L’insufficienza venosa cronica funzionale si presenta attraverso disturbi e sintomi che riguardano le gambe. Questi vanno dal gonfiore diffuso, alla pesantezza degli arti a formicolii, prurito e anche dolore e crampi che sopravvengono soprattutto nel corso della notte. Dal punto di vista visivo, questa patologia può provocare alterazioni della cute, vene varicose e capillari in evidenza.
Sintomi che tendono a manifestarsi in particolar modo nei mesi estivi, contraddistinti da temperature esterne più elevate. I disturbi aumentano poi con l’aumentare del ristagno di sangue, che provoca una maggiore pressione nelle vene. In questo caso si possono verificare infiammazioni che possono portare a rottura delle pareti dei vasi.
Come può essere individuata l’insufficienza venosa cronica?
L’insufficienza venosa cronica viene individuata grazie all’esame ecocolordoppler, con il quale è possibile valutare lo stato delle vene che percorrono gli arti inferiori.
L’ecocolordoppler è un esame non invasivo quindi non doloroso. Dal punto di vista dello svolgimento, non è molto diverso da quello di una normale ecografia. Diversi sono invece i risultati: l’ecocolordoppler è in grado di fornire indicazioni molto precise in relazione al flusso del sangue all’interno dei vasi sanguigni.
Come si può curare l’insufficienza venosa cronica?
Esistono diversi tipi di terapie legate all’insufficienza venosa cronica. Esse variano a seconda di quale sia la causa di questa patologia. L’insufficienza può essere curata con farmaci, che però hanno l’effetto di ridurre l’effetto dei disturbi senza intaccarne o guarirne la causa.
Nel caso in cui i problemi sorgano da malfunzionamento del sistema cardiovascolare vengono prescritte speciali calze elastiche. Se invece l’insufficienza è dovuta alla presenza di varici, può essere risolta con l’asportazione di queste.