Che cos’è l’ipertrofia prostatica benigna?
Dopo i 50 anni la prostata tende a ingrossarsi anche del doppio o del triplo della sua dimensione normale, generando la cosiddetta ipertrofia prostatica benigna (IPB), patologia che produce l’effetto, per chi ne è colpito, della difficoltà a urinare, soprattutto a iniziare la minzione.
A lungo andare l’ipertrofia prostatica benigna provoca un indebolimento e una perdita di efficienza della vescica, causando un deposito di urina che può portare all’insorgenza di infezioni alle vie urinarie o alla formazione di calcoli.
Come comportarsi in presenza di difficoltà a urinare?
In presenza di sintomi legati alla difficoltà a urinare – che comprendono anche una minzione intermittente o la minor forza del getto urinario – occorre per prima cosa fissare una visita urologica al fine di verificare se ci sia effettivamente un’ipertrofia prostatica benigna o se piuttosto i sintomi siano causati da altre patologie.
Alla fine della sua visita, il medico urologo potrà richiedere l’esecuzione di esami strumentali, come l’ecografia prostatica o esami di laboratorio delle urine per valutare la presenza di eventuali infezioni urinarie o a livello renale.
Come si cura l’ipertrofia prostatica benigna?
L’ipertrofia prostatica benigna viene curata in prima istanza con una terapia farmacologica. nel caso in cui questa non produca i risultati sperati si può dover incorrere in un trattamento chirurgico.
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