Che cos’è il mesotelioma pleurico?
Il mesotelioma pleurico è una patologia tumorale che nasce dalla pleura, la membrana (mesotelio) che ricopre i polmoni e la cavità toracica.
Quali sono le cause del mesotelioma pleurico?
La causa principale del mesotelioma pleurico è l’esposizione professionale o ambientale all’amianto, che è documentabile in circa l’80% dei casi.
Sebbene si tratti di una malattia nel complesso rara, la sua incidenza è in aumento in tutto il mondo. In Italia si registrano circa 800-1.000 nuove diagnosi di mesotelioma pleurico ogni anno; il picco di incidenza è previsto attorno al 2020.
L’età media al momento della diagnosi è in Italia di circa 70 anni. Il progressivo incremento dei casi ha portato il Ministero della Salute a creare una rete nazionale di 13 centri italiani d’eccellenza per la cura e la ricerca di questa neoplasia, tra i quali è inclusa Humanitas Gavazzeni Bergamo.
Quali sono i sintomi del mesotelioma pleurico?
I sintomi di esordio del mesotelioma pleurico sono piuttosto aspecifici, e consistono generalmente in tosse, dolore toracico e difficoltà respiratoria ingravescente. Spesso può essere presente un versamento pleurico (cioè liquido patologico nel cavo toracico),
Spesso è presente un versamento pleurico (cioè liquido patologico nel cavo toracico), che è evidenziato da una lastra del torace, l’esame diagnostico iniziale eseguito per i sintomi sopra citati.
Come può essere individuato il mesotelioma pleurico?
L’esame diagnostico iniziale per il mesotelioma pleurico, eseguito in presenza dei sintomi sopra citati, è la lastra del torace.
Se a seguito di questo esame viene confermato il sospetto di mesotelioma pleurico, si procede con una Tomografia computerizzata del torace e dell’addome con mezzo di contrasto.
In caso di versamento questo è drenato, generalmente con una procedura di toracoscopia, che consente anche l’effettuazione di biopsie per la conferma istologica della diagnosi.
Un ruolo importante è poi rivestito dalla PET/TC (tomografia a emissione di positroni) con FDG, grazie alla quale è possibile stabilire meglio l’estensione della malattia e il grado di risposta ai successivi trattamenti.
Il Gruppo Interdisciplinare GIOT
La valutazione diagnostica e l’impostazione terapeutica di tutti i casi di mesotelioma pleurico, in Humanitas Gavazzeni, è discussa all’interno del Gruppo Interdisciplinare di Oncologia Toracica (GIOT), di cui fanno parte oncologo, chirurgo toracico, radioterapista, radiologo, medico nucleare, internista e pneumologo.
Come si può curare il mesotelioma pleurico?
La terapia del mesotelioma è complessa e dipende da diversi fattori quali il tipo istologico (esistono 3 varianti: epitelioide, bifasico e sarcomatoide), l’estensione della malattia, l’età e le condizioni generali del paziente, e l’esistenza di eventuali ulteriori patologie quali cardiopatie, diabete mellito, ecc.
Trattamento chirurgico del mesotelioma pleurico
La chirurgia, per le modalità di crescita della malattia in tutto il cavo toracico, ha un ruolo tuttora discusso, ed è limitata a una minoranza dei casi. Può comportare l’asportazione più o meno estesa della pleura (“pleurectomia/decorticazione”) o anche l’asportazione in blocco di pleura e polmone (la cosiddetta “pleuropneumonectomia extra-pleurica”).
Trattamento radioterapico del mesotelioma pleurico
La radioterapia, in relazione al mesotelioma pleurico, può essere utilizzata su aree limitate con finalità palliative per il controllo del dolore; il suo utilizzo su grandi volumi dopo la chirurgia o nei pazienti non operabili, sebbene abbia avuto notevoli sviluppi negli ultimi anni grazie ai miglioramenti tecnologici delle apparecchiature a essa dedicate, è da considerare ancora un trattamento sperimentale, visto l’elevato rischio di effetti tossici sul tessuto polmonare.
Trattamento farmacologico e chemioterapico del mesotelioma pleurico
La maggior parte dei pazienti affetti da mesotelioma pleurico è sottoposta a terapia farmacologica con chemioterapia. Il trattamento di scelta di “prima linea” consiste nell’associazione di pemetrexed con sali di platino (cisplatino o carboplatino); l’utilizzo del carboplatino ha il vantaggio di una migliore tollerabilità, ed è particolarmente indicato nei pazienti più anziani.
Questo trattamento consente nella maggioranza dei pazienti una regressione o la stabilizzazione della malattia per un periodo che mediamente è di poco superiore ai 6 mesi, ma che in alcuni casi può essere più prolungato (nel 15-20% dei casi supera l’anno).
Tuttavia la malattia tende a ripresentarsi pressoché nella totalità dei casi, richiedendo pertanto un trattamento cosiddetto di “seconda linea”. Per questa fase della malattia non vi sono opzioni terapeutiche standard. Nei pazienti che hanno avuto una risposta prolungata alla terapia di prima linea con pemetrexed/platino si consiglia un ritrattamento con pemetrexed.
Negli altri pazienti si può utilizzare una chemioterapia, solitamente con un agente singolo quale vinorelbina o gemcitabina. Inoltre in questa fase della malattia esistono alcuni trattamenti sperimentali, che sono in corso di valutazione.
Molto importante in tutte le fasi della malattia è un’adeguata terapia di supporto per il controllo dei sintomi, in particolare del dolore toracico.
Ricerca del mesotelioma pleurico
Humanitas Gavazzeni Bergamo è uno dei Centri Nazionali di riferimento per la diagnosi e il trattamento del mesotelioma pleurico.
Presso il nostro Centro sono attivi diversi protocolli di ricerca che riguardano la terapia medica di prima, seconda e terza linea. È inoltre in attivazione un protocollo di ricerca nazionale sulla chirurgia con pleurectomia.