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Valvulopatia aortica


Che cos’è la valvulopatia aortica?

La valvulopatia aortica si riscontra quando vi è un malfunzionamento della valvola aortica che si trova tra il cuore e l’aorta. Può presentarsi come insufficienza o stenosi: nel primo caso la valvola non riesce a chiudersi in modo corretto e causa un ritorno del sangue all’interno del ventricolo sinistro, mentre in presenza di stenosi non riesce ad aprirsi correttamente e quindi il flusso di sangue dal cuore si presenta come faticoso.

Come succede anche per le altre valvulopatie, non è possibile prevenire in maniera efficace questo disturbo. Al di là di condizioni più serie e particolari (infezioni, traumi, ischemie), la valvulopatia aortica può comunque presentarsi in relazione all’avanzamento dell’età o anche già dalla nascita.

Quali sono i sintomi che possono indicare la presenza di una valvulopatia aortica?

L’affaticamento, specie se anche a riposo, può già essere un indicatore della presenza di valvulopatia aortica da non sottovalutare. Altri due sintomi più specifici in prospettiva diagnostica sono il verificarsi di bruschi risvegli con difficoltà respiratorie e l’impossibilità nel dormire in posizione orizzontale.

La valvulopatia aortica intacca la capacità del cuore di pompare correttamente il sangue in tutto il nostro corpo e quindi anche nelle arterie del cervello: in quest’ultimo caso è possibile che si verifichino conseguenze più gravi come svenimenti o addirittura sincopi, o l’improvisa perdita di coscienza con caduta a terra.

Come può essere individuata la valvulopatia aortica?

Non bisogna sottovalutare ogni tipo di segnale che possa far pensare a una valvulopatia aortica: si può trattare di sintomatologie generiche, come ad esempio la difficoltà a completare sforzi, l’affaticamento o anche il semplice rigonfiamento delle caviglie.

A maggior ragione non deve essere trascurata l’insorgenza di sintomi più circoscritti come la palpitazione e l’angina pectoris.

Per questo è fortemente consigliato rivolgersi al proprio medico curante e valutare la prescrizione di esami specifici, in primo luogo l’ecocardiogramma color Doppler trans toracico e/o trans esofageo.

Come si può curare la valvulopatia aortica?

La cura farmacologica della valvulopatia aortica serve solo ad alleviare il disturbo e a limitare i danni al ventricolo sinistro. Per avere un trattamento definitivo è invece necessario ricorrere all’intervento cardiochirurgico, che può essere di due tipi: ripartivo o sostitutivo.

Questa seconda ipotesi, che è la più frequente, prevede l’inserimento di una protesi valvolare che può essere costituita da tessuti biologici oppure essere meccanica. In quest’ultimo caso è bene ricordare che sarà necessario sottoporsi a terapie anticoagulanti per tutta la vita.

Oltre a non trascurare tutte le fasi classiche del decorso postoperatorio (convalescenza, riabilitazione e profilassi antibiotica) è bene ricordare che prima dell’intervento va eseguita una accurata profilassi antibiotica per ridurre il più possibile i rischi di infezione endocarditica postoperatoria.

Esistono poi delle tecniche invasive percutanee (dunque non strettamente chirurgiche) finalizzate alla sostituzione della valvola aortiche affetta da stenosi tramite la tecnica del cosiddetto “catetere a palloncino” su cui è posizionata una protesi biologica (Tavi).

Area medica per la Valvulopatia aortica

Per avere maggiori informazioni sulla valvulopatia aortica, rivolgersi al Centro Cardio di Humanitas Gavazzeni Bergamo.