Tra le patologie che possono colpire i nostri piedi una delle più diffuse è l’alluce valgo. Si manifesta con una deviazione dell’alluce verso l’esterno e ne sono vittime soprattutto le donne con più di 40 anni.
Si tratta di una patologia che ha un forte impatto estetico, ma soprattutto che crea dolori e gravi disagi quando si cammina. Per questo è importante intervenire quanto prima con un intervento di correzione, come ha spiegato il dottor Vincenzo Ruggiero Perrino, dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia di Humanitas Gavazzeni Bergamo, nella rubrica “Domande & Risposte” del settimanale Viversani & Belli dello scorso 27 luglio 2018.
Come si può intervenire chirurgicamente sull’alluce valgo?
«Ci sono varie tecniche, che variano a seconda del tipo di deformità presente. Possono essere più o meno invasive e vengono individuate a seguito di una visita specialistica e dell’esecuzione di esami radiologici specifici».
In che cosa consiste la chirurgia percutanea mini-invasiva applicata all’alluce valgo?
«Può essere utilizzata in casi selezionati e prevede l’esecuzione di piccole incisioni sulla cute, nell’ordine di pochi millimetri, attraverso cui vengono effettuate le osteotomie correttive, con cui si provvede a ristabilire la corretta meccanica del piede».
Quali sono i vantaggi di questa procedura chirurgica?
«Con questa tecnica viene evitato l’inserimento di mezzi di sintesi metallici – come viti o cambrie – con conseguente minore dolore post-operatorio e non necessarietà di un intervento successivo per la loro rimozione. Aspetto non secondario, inoltre, è quello che a seguito di un intervento ben effettuato e ben controllato nel post-operatorio, si può tornare subito ad appoggiare il piede, con l’unico accorgimento dell’utilizzo di una scarpa ortopedica per 30-35 giorni».